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Ucraina: tamponi e vaccini anti-Covid ai rifugiati in arrivo. Aiuti ai bimbi malati rimasti bloccati

ucraina i profughi della guerra

Il ministero della Salute ha allertato le Regioni affinché predispongano tamponi e vaccini anti-Covid ai rifugiati dell’Ucraina. “In relazione alla crisi in corso e in previsione dei conseguenti fenomeni migratori verso il nostro Paese – si legge nella circolare ministeriale – si prega di voler allertare le Aziende Sanitarie Locali ai fini della individuazione e predisposizione di risorse necessarie all’esecuzione di test diagnostici-tamponi oro/rinofaringei antigenici e molecolari per infezione da SarsCoV2 ed alla somministrazione di vaccini anti-Covid e altre vaccinazioni di routine per tale popolazione a rischio”. Infatti, il ministero della Salute raccomanda di offrire ai rifugiati dall’Ucraina in arrivo in Italia anche le vaccinazioni di routine, segnalando “notevoli criticità dovute alle basse coperture vaccinali in quel Paese e il recente verificarsi di focolai epidemici, come l’epidemia di morbillo nel 2019 e il focolaio di polio iniziato nel 2021 e tutt’ora in corso nel Paese”.

Ucraina: bambini malati intrappolati

Nel frattempo la situazione dei bambini colpiti dalla guerra peggiora di giorno in giorno. “500.000 bambini sono stati costretti a lasciare le proprie case in soli 7 giorni. È una cosa senza precedenti in termini di portata e velocità – ha detto James Elder, Portavoce UNICEF alla conferenza stampa delle Nazioni a Ginevra – E se le violenze, le munizioni esplosive non si arresteranno, molti, molti di più lasceranno il paese in tempi molto brevi”. Inoltre ci sono coloro che non possono sfuggire ai bombardamenti. “Decine di migliaia di bambini sono in istituti per l’infanzia, molti vivono con disabilità. Ci sono poi i bambini malati. Bambini feriti negli ospedali a Kiev. – ha spiegato – Neonati in terapia intensiva, bambini sotto flebo. La loro fuga è molto più complicata e pericolosa“. Sabato mattina un primo convoglio di camion dell’Unicef ha portato in Ucraina aiuti medici d’emergenza, kit per l’acqua e i servizi igienico-sanitari; così come medicine, kit ostetrici e attrezzature chirurgiche. “Abbiamo fornito bombole di ossigeno a un ospedale di Kiev, e abbiamo tende sicure (‘blue dots’) in luoghi di confine con un set di supporto – anche se, finché il conflitto continua, la domanda continuerà a superare gli aiuti –ha continuato Elder“. Inoltre sono stati portati dispositivi di protezione individuale (DPI), per proteggere gli operatori sanitari dal COVID-19 mentre rispondono ai bisogni sanitari di base di bambini e famiglie, così come aiuti medici disperatamente necessari, tra cui medicine, kit di primo soccorso, kit ostetrici e attrezzature chirurgiche.

Il contesto operativo in Ucraina è estremamente complesso. Le limitazioni di accesso e le linee del fronte che cambiano rapidamente rendono molto più difficile consegnare

“Vorrei parlare – ha concluso Elder – ai volontari ucraini e alle comunità locali, e naturalmente a quelli in Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria, Moldavia, che sono stati implacabili nel loro sostegno, forza e solidarietà. Qui in Ucraina, ho visto nonne fornire pasti caldi nella neve; sconosciuti che offrivano agli sfollati un letto per la notte; bambini che preparavano biscotti per coloro che aspettavano gli autobus; offerte per comprare medicine per coloro che erano malati e aspettavano in una stazione ferroviaria. Momenti costanti di grande umanità sono dappertutto”.  forniture e servizi essenziali.

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