Ricerca innovazione

Una nuova tecnica può analizzare le cellule in 3D

Cellule al microscopio
Uno studio internazionale, guidato da ricercatori italiani ha rivelato la possibilità di identificare, visualizzare e misurare in 3D il nucleo di singole cellule tumorali con l’utilizzo di tecniche avanzate di microscopia senza l’utilizzo di coloranti chimici. Lo studio, pubblicato su Nature Photonics, apre nuove strade ad applicazioni di biologia cellulare.

C’è fermento nella comunità scientifica per le nuove scoperte scientifiche che stanno portando a importanti passi in avanti nella lotta al cancro. Ultima in ordine di tempo, una tecnica che consente di fare una TAC ad ogni singola cellula. Ora sarà possibile distinguere le sane dalle malate e riducendo il margine di errore nell’interpretazione umana dei dati. Si tratta di una “tomografia olografica a flusso” e potrebbe determinare una svolta molto significativa nella diagnosi precoce dei tumori e nella sperimentazione di nuovi farmaci per uso terapeutico. Questa rivoluzionaria tecnica è frutto di uno studio internazionale guidato da ricercatori italiani dell’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti “E. Caianiello” (Isasi) del Consiglio nazionale delle ricerche, dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e del CEINGE – Biotecnologie Avanzate. 

IN 3 DIMESIONI 

I risultati della ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica di alto impatto Nature Photonics (Springer Nature Group) hanno rivelato la possibilità di identificare, visualizzare e misurare in 3D il nucleo di singole cellule tumorali con l’utilizzo di tecniche avanzate di microscopia senza l’utilizzo di coloranti chimici aprendo così strade completamente nuove per gli studi di biologia cellulare. Questo si pensa potrà aprire la strada ad applicazioni, in futuro, nella clinica delle malattie dovute ad alterazioni molecolari.

BIOPSIA LIQUIDA

«L’applicazione più promettente è la biopsia liquida, l’indagine meno invasiva attualmente praticabile, che mira alla diagnosi precoce dei tumori e alla definizione di terapie oncologiche personalizzate», spiega Achille Iolascon, professore di Genetica Medica della Federico II e Principal Investigator CEINGE assieme a Mario Capasso. «La metodica di identificazione di singole cellule tumorali messa a punto in questo studio apre la possibilità di attivare nuove linee di ricerca per sviluppare tecniche in grado di monitorare ed estrarre le cellule tumorali che circolano nel sangue del paziente».

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