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Microbiota intestinale migliora con lo sport. In che modo

sport e microbiota: un giocatore di golf in campo

Il movimento fa bene a corpo e mente, la scienza lo ribadisce ormai da tempo. Un ultimo studio, però, va oltre e dimostra come l’attività fisica possa influenzare anche il microbiota. Gli studiosi hanno condotto per anni ricerche su animali e sull’uomo, i risultati sono stati spiegati in un articolo pubblicato su Exercise and Sport Sciences Reviews.

Non è ancora chiaro come il movimento riesca a esercitare il suo effetto benefico sul microbiota, ma sono state formulate diverse ipotesi che saranno approfondite con altre ricerche. Lo sport rende più efficiente il flusso sanguigno verso l’intestino, quindi potrebbe essere per effetto di un maggior nutrimento dell’intestino stesso. Questo favorisce, a sua volta, un miglioramento del tono dell’umore, della qualità del sistema nervoso, della gestione dello stress, dell’ansia e del sonno, tutti possibili nemici del microbiota.

Sport, effetti nel sistema immunitario

Inoltre, l’attività fisica produce effetti nel sistema immunitario grazie all’aumentare di comunità batteriche che, attraverso la fermentazione, producono acidi grassi a catena corta come il butirrato. Quest’ultimo è alla base dei processi che contrastano l’infiammazione: causa di molte patologie cronico-degenerative come obesità e diabete, e rafforzare le nostre difese immunitarie. In sostanza, lo sport migliora l’ambiente in cui il microbiota vive. I miglioramenti al microbiota, agevolano la variabilità del suo microbioma, l’insieme dell’intero corredo genetico dei microbi.

Microbiota intestinale: quanto sport fare per migliorarlo

Secondo gli studi, lo sport moderato di 30-60 minuti favorisce la qualità del microbioma. È consigliabile muoversi un’ora tutti i giorni, anziché quattro ore in una volta sola a settimana o tre ogni giorno. Lo stress ossidativo, infatti, è inferiore.

Il microbiota, considerato un vero e proprio organo, è costituito da centomila miliardi di batteri, virus, funghi. Tanto più è ampio e differenziato, tanto più sarà performante. La principale funzione è nutrire le cellule, producendo nutrienti e vitamine da sostanze altrimenti non digeribili, prevenire la colonizzazione di virus e batteri nocivi, rafforzare le difese del sistema immunitario

Gli alimenti da scegliere

Per migliorare il microbiota gli esperti consigliano un’alimentazione varia con più di 30 alimenti vegetali diversi a settimana. Oltre a verdura e frutta, a tavola non devono mancare cereali integrali, grani antichi come miglio e grano saraceno, legumi non decorticati, frutta secca e molta acqua. Le fibre di questi alimenti sono il cibo preferito dei batteri “amici”. Tuttavia, l’alimentazione da sola non basta. L’ultimo studio dimostra che chi cambia la dieta migliora più lentamente rispetto a chi, a parità di dieta, aggiunge una sessione di sport giornaliero. Altri nemici del microbiota intestinale sono gli abusi di farmaci con le cure fai da te e il fumo. Bastano 7-10 giorni per migliorare la situazione.

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