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Smog: emergenza nel mondo. In Italia 80mila morti all’anno

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L’inquinamento atmosferico è la prima emergenza sanitaria nel mondo. Il nostro Paese “non sta facendo abbastanza per affrontare il problema e ridurre il numero di vittime” causate ogni anno dallo smog. Lo ha affermato la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) nel corso dell’evento “Winter School 2023” organizzato da Motore Sanità.

Le morti legate allo smog 

Secondo l’Organizzazione Mondiale per la Sanità, agli inquinanti atmosferici sarebbero da attribuire un terzo delle morti premature dovute a infarti o ictus cerebrali, broncopneumopatie e tumori polmonari, con impatti anche molto diversi a seconda delle nazioni.

”In Italia i livelli di PM 2.5 permangono al di sopra dei limiti sanitari stabiliti dall’OMS nelle Linee Guida 2021 per la Qualità dell’Aria e il nostro paese resta così ai vertici della classifica – ha spiegato il presidente Sima, Alessandro Miani. In Germania, le stime di decessi prematuri da PM2.5 sono passate “da 58.600 del 2016 a soli 28.900 del 2020, per l’Italia, invece, da 58.600 a 52.300 morti premature”.

L’Italia  

In Italia 72 città sarebbero risultate fuorilegge nel 2022 per salute umana in relazione alla quantità di polveri sottili Pm10. Hanno infatti superato il limite raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come media annuale di 20 microgrammi per metro cubo di aria.

“Tra i paesi europei l’Italia è quella che deve compiere i più netti progressi per l’attuazione della Zero Pollution Strategy europea per allinearsi alle più stringenti direttive OMS, utilizzando al meglio i fondi del PNRR per invertire rapidamente la rotta con un’attenta strategia di allocazione delle risorse – conclude Miani.

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