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Disturbi alimentari, fenomeno in aumento. Complici i social

disturbi alimentari, una donna rannicchiata accanto a una bilancia

Oggi è la Giornata del fiocchetto Lilla. Un’occasione per sensibilizzare sui disturbi alimentari. In Italia, secondo gli ultimi dati che risalgono al 2021, ne soffrono oltre 3 milioni di persone. Si tratta soprattutto di giovanissimi. I tre disordini alimentari più diffusi sono: anoressia, bulimia e binge eating. Tutti insieme sono la seconda causa di morte degli adolescenti dopo gli incidenti stradali. La pandemia ha fatto crescere il fenomeno e l’età di esordio negli ultimi anni si è abbassata fino ad arrivare in alcuni casi a 8-11 anni, prima dello sviluppo puberale. Tuttavia può colpire ad ogni età. 

Anoressia, bulimia, binge eating 

Tutti i disturbi alimentari sono legati alla sfera psicologica. Alla base c’è sempre l’ossessione per il peso. L’anoressia nervosa è caratterizzata dal progressivo rifiuto del cibo che può compromettere le funzioni vitali. Chi ne soffre ha la percezione distorta della propria immagine corporea. Molte persone con anoressia si considerano in sovrappeso, anche se gravemente malnutrite. La malattia può protrarsi per anni, nelle fasi più avanzate è facile l’insorgenza di forme infettive, a causa dell’organismo debilitato. La denutrizione, infine, può compromettere vari organi, fino a portare a rischio cardiaco.

La bulimia nervosa è accompagnata da abbuffate, seguite da vomito autoindotto, digiuno e/o l’esercizio fisico eccessivo. A differenza di chi soffre di anoressia, nella bulimia si può essere normopeso, rendendo ancora meno visibile il problema. Il disturbo da alimentazione incontrollata (o «binge eating», in inglese) porta invece a episodi ricorrenti di abbuffate con perdita di controllo. Gli episodi di abbuffate non sono seguiti da comportamenti compensatori. In genere si tratta di persone in sovrappeso o obese.

Il ruolo dei social nei disturbi alimentari

I social network oggi rappresentano a tutti gli effetti un fattore di rischio. La continua proposta di corpi perfetti, modificati da filtri molto lontani dalla realtà, mette a rischio l’autostima delle fasce più giovani e dei soggetti vulnerabili. Aumentano i profili di persone che propongono diete impossibili con immagini del prima e del dopo. Già da tempo il Ministero della Salute ha messo in guardia dal rischio di questi tipi di messaggi. Oggi anche Instagram si è mosso, inserendo una finestra di aiuto di volontari e tutte le informazioni utili. Si accede semplicemente digitando l’hashtag #eatingdisorders.

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