Benessere Medicina funzionale News Stili di vita

Declino cognitivo. Il Training per “allenare il cervello”

un uomo allena la coordinazione su un macchinario contro il declino cognitivo, sullo sfondo due del personale

Abituare il corpo e la mente a reagire agli impulsi improvvisi che si verificano nella vita di tutti i giorni. Gesti automatici per molte persone, autentici ostacoli per altre, soprattutto chi soffre di demenza, Parkinson, declino cognitivo nelle varie forme.

Un’azienda marchigiana con sede a Milano, ha ideato una metodologia innovativa che mette al centro del movimento non i muscoli, ma il cervello. Reaxing tratta macchinari per il training neuroreattivo. La tecnologia brevettata fornisce, durante il gesto motorio, impulsi sensoriali improvvisi per forzare l’utilizzatore a reagire, al fine di attivare contemporaneamente il sistema sensoriale e neuromotorio.

In pratica, la persona che si allena con questi strumenti aumenta la capacità di affrontare gli imprevisti, migliorando le prestazioni e riducendo il rischio di infortuni. Condizioni utili per chi è sano ma soprattutto per chi ha un problema di tipo cognitivo o neurodegenerativo.

Declino cognitivo, come funziona il training

“Il movimento umano  – spiega il Dott. Marco De Angelis, Professore dell’Università dell’Aquila, Dipartimento Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologie – non è un fenomeno solo muscolare ma nasce dall’interazione continua tra il sistema nervoso centrale e quello sensoriale. Il concetto innovativo consiste quindi nel passare dall’allenamento puramente muscolare, con movimenti addirittura guidati, e/o puramente cardiovascolare, con gesti ciclici ripetuti perfettamente identici a sé stessi, all’allenamento neuroreattivo, per migliorare la qualità della vita facendo della prevenzione una macchina del tempo. Questo tipo di allenamento si definisce allenamento neuroreattivo, in quanto comporta uno spostamento del focus della seduta di allenamento dai muscoli all’intero corpo, agente come sistema integrato delle sue varie componenti, considerando tra queste la capacità elaborativa del cervello senso-motorio come fulcro del benessere fisico”.

Questa metodologia, quindi, permetterebbe di intervenire anche per curare demenze, declino cognitivo, morbo di Parkinson, lesioni cerebrali traumatiche e sclerosi multipla.

Abilità aperte 

Ryan Glatt del Pacific Neuroscience Institute di Los Angeles utilizza i prodotti Reaxing. “Al Pacific Neuroscience Institute, abbiamo creato la prima “palestra clinica del cervello” per fornire dual-tasking ed exergaming clinico a individui con decadimento cognitivo lieve, demenza, declino cognitivo soggettivo, morbo di Parkinson, lesioni cerebrali traumatiche e sclerosi multipla”.

Richard S.Katz, presidente California Physical Therapy Association conclude: “le tecnologie per l’esercizio fisico e la riabilitazione devono replicare le sfide della vita quotidiana che molti individui possono affrontare come imprevedibilità, distrazione, casualità, superfici instabili e spostamento di pesi, al fine di sviluppare le cosiddette abilità aperte”.

la memoria della pelle

Progetto Health

Health Innovation Show 2023 su Health Sky TG24

Accedi alla Video Gallery

Newsletter

Tieniti aggiornato sulle ultime notizie di prevenzione e salute
  • Acconsento alla raccolta e alla gestione dei miei dati in questo sito come descritto nella Privacy Policy

Con il supporto di