Alimentazione Ricerca innovazione

Fiori da mangiare: nuovi studi a Pisa

Mangiare fiori può aiutare ad avere un’alimentazione sana, ricca di antiossidanti naturali. È quanto rileva una ricerca condotta presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali dell’Università di Pisa. I ricercatori hanno analizzato ben dodici diversi tipi di fiori comunemente adibiti a piante ornamentali, studiandone le proprietà sia dal punto di vista nutrizionale sia dal punto di vista della loro appetibilità.

Cibo come medicina

Le ultime ricerche nel campo della nutraceutica possono aiutarci a scegliere cibi alternativi da assumere per avere un’alimentazione salutare.  È risaputo che la frutta e la verdura non devono mai mancare nella dieta quotidiana, in quanto sono alimenti ricchi di antiossidanti che aiutano a contrastare la formazione dei radicali liberi. Non tutti sanno, però, che anche alcuni fiori, soprattutto quelli più pigmentati, sono commestibili e possono apportare sostanze utili per il corretto funzionamento del nostro organismo. Dalle analisi condotte a Pisa, ad esempio, è emerso che elevate qualità antiossidanti si possono trovare anche nei fiori di colore rosso o blu. Questi, infatti, si caratterizzano per un notevole quantitativo di antociani, pigmenti idrosolubili appartenenti alla famiglia dei flavonoidi.

La bellezza da mangiare

Tutti i fiori sono belli da guardare, ma pare che alcuni, nonostante la loro particolare consistenza, siano anche saporiti: il loro gusto non si discosta molto da quello di comuni ortaggi o frutti. Dai test condotti a Pisa è emerso, ad esempio, che la begonia assomiglia al limone, l’ageratum ha il sapore di carota, mentre il nasturzio ha un che del ravanello.

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