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Mieloma multiplo, arriva il primo anticorpo bispecifico in Italia

Mieloma multiplo
La ricerca scientifica oggi permette da un lato di diagnosticare la malattia in fase precoce e, dall’altro, di avere sempre più a disposizione nuovi farmaci che cambiano l’approccio terapeutico

Il mieloma multiplo è un tumore del sangue raro che ha origine nel midollo osseo e colpisce ogni anno circa 4.500 persone. È causato dalla proliferazione senza controllo delle plasmacellule. Ora arriva in Italia il primo anticorpo bispecifico per il trattamento.

La cura è indicata per i pazienti adulti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno tre linee precedenti di terapia, e che abbiano evidenziato durante l’ultima, una progressione della malattia.

Il mieloma multiplo

Il mieloma multiplo è un tumore del sangue raro che ha origine nel midollo osseo ed è causato dalla proliferazione senza controllo delle plasmacellule; coinvolge ogni anno circa 4.500 persone. Si tratta di una malattia che colpisce principalmente persone di età superiore ai 70 anni. Secondo le stime, infatti, il 38 per cento delle diagnosi riguarda questa fascia anagrafica e solo il 2 per cento individui al di sotto dei 40 anni. La storia clinica dei pazienti affetti da mieloma multiplo è caratterizzata da fasi di remissione indotta dalle terapie anti-mieloma e fasi di malattia attiva causate dalla resistenza ai farmaci acquisita dalle cellule tumorali. La disponibilità di numerosi farmaci attivi contro il mieloma ha permesso di estendere molto la sopravvivenza dei pazienti.

«Nel mieloma, la qualità della vita dei pazienti è strettamente legata al controllo della malattia e quindi all’efficacia dei trattamenti, che consentono di eliminare quei sintomi che tendono a esacerbarsi durante la fase acuta della malattia» commenta Elena Zamagni, Professore Associato di Ematologia dell’Istituto di Ematologia ‘L. e A. Seràgnoli’ dell’IRCCS AOU S. Orsola-Malpighi di Bologna.

La ricerca

La ricerca scientifica oggi permette da un lato di diagnosticare la malattia in una fase precoce e, di conseguenza, trattare i pazienti in modo più efficace, migliorandone anche la prospettiva di vita, dall’altro di avere sempre più a disposizione nuovi farmaci che cambiano l’approccio terapeutico, permettendo ai medici di orientare la scelta terapeutica per ciascun paziente non solo sulla base dell’efficacia, ma anche su altri fattori come ad esempio la praticità della via di somministrazione», dichiara Roberto Mina, ematologo e ricercatore presso la divisione di Ematologia della Città della salute e della scienza di Torino e ricercatore universitario presso Università degli studi di Torino.

La nuova cura

Si tratta di un anticorpo bispecifico umanizzato e pronto all’uso, diretto contro l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) e i recettori CD3 presenti sui linfociti T. Il farmaco, con somministrazione per via sottocutanea, è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno tre precedenti terapie, tra cui un agente immunomodulatore, un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38, e che abbiano evidenziato una progressione della malattia durante l’ultima terapia. 

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