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Ansia e depressione, un rischio per il cuore

Ansia e depressione
Dati allarmanti quelli che arrivano da uno studio condotto dal Seoul National University College of Medicine, in Corea del Sud.

L’ansia, la depressione e persino l’insonnia possono essere una minaccia per la salute del cuore, aumentando il rischio di ictus e infarto. È quanto emerge da uno studio condotto da Eue-Keun Choi della Seoul National University College of Medicine, in Corea del Sud, e pubblicato sull’European Journal Of Preventive Cardiology. L’analisi, che si basa sui dati del National Health Insurance Service coreano, che copre l’intera popolazione del paese, ha coinvolto ben 6.557.727 individui di età compresa tra i 20 e i 39 anni.

I DATI

I risultati hanno evidenziato che circa il 13,1% dei partecipanti presentava almeno uno dei disturbi analizzati. La maggioranza di coloro che soffrivano di disturbi mentali presentava ansia (47,9%), seguita da depressione (21,2%) e insonnia (20%). Durante il follow-up, che è durato in media 7,6 anni fino a dicembre 2018, si sono registrati 16.133 casi di infarto e 10.509 casi di ictus.

L’INFARTO

È emerso che i partecipanti affetti da uno dei disturbi mentali presi in considerazione avevano un rischio di infarto superiore del 58% rispetto a quelli privi di disturbi, oltre a un rischio di ictus superiore del 42%. In particolare, il rischio di infarto si è rivelato elevato per tutti i disturbi studiati, con valori che variavano da 1,49 a 3,13 volte maggiori rispetto ai soggetti senza disturbi. Nel dettaglio, il rischio di infarto è risultato 3,13 volte più alto per il disturbo post-traumatico, 2,61 volte più alto per la schizofrenia, 2,47 volte più alto per il disturbo da uso di sostanze, 2,40 volte più alto per il disturbo di personalità, 1,97 volte più alto per i disturbi alimentari, 1,73 volte più alto per l’insonnia, 1,72 volte più alto per la depressione e 1,53 volte più alto per l’ansia. Per quanto riguarda l’ictus, il rischio è risultato più di tre volte maggiore per il disturbo di personalità, 2,95 volte maggiore per la schizofrenia, 2,64 volte maggiore per il disturbo bipolare, 2,44 volte maggiore per il disturbo da uso di sostanze, 1,60 volte maggiore per la depressione e 1,45 volte maggiore per l’insonnia.

FARE PREVENZIONE 

I risultati dello studio mettono in luce l’importanza di affrontare e trattare i disturbi mentali per preservare la salute cardiovascolare. Prendersi cura della propria salute mentale potrebbe rappresentare una strategia efficace per ridurre il rischio di ictus e infarto.

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