Demenza: le persone anziane con un declino cognitivo di tipo lieve hanno una probabilità di svilupparla molto più alta rispetto a quelli con funzioni cognitive nella norma. In chi soffre di declino cognitivo di tipo lieve e non riesce a svolgere con facilità azioni che si eseguono normalmente tutti i giorni, come preparare il pranzo, pulire la casa, fare una telefonata o prendere le medicine, è possibile prevedere 8 anni prima l’insorgenza del deterioramento delle facoltà intellettive. Tutto ciò a prescindere dal sesso, dall’età e dalla presenza o meno di eventuali altre patologie. A mettere in luce questa scoperta è uno studio effettuato da ricercatori dell’Università degli Studi di Firenze e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) su un campione di oltre duemila persone con più di 65 anni.
Demenza: è possibile far previsioni?
La nuova ricerca, guidata dall’Istituto Superiore di Sanità, ha consentito di identificare un collegamento tra le azioni di tipo strumentale che sono eseguite con difficoltà e l’evoluzione della demenza. Se si hanno problemi a eseguire solo un’azione di tipo complesso del tipo sopra elencato la probabilità dell”insorgere della demenza raddoppia. Se invece si hanno problemi in più di quattro azioni la probabilità che la patologia insorga negli 8 anni seguenti cresce di ben 9 volte.
I dai emersi dalle nuove indagini sono molto significativi: per poter prevenire e trattare la demenza in modo corretto e specifico è infatti di fondamentale importanza poter avere a disposizione dati preziosi sulla sua evoluzione. Questo tanto più se si considera che purtroppo questa patologia colpisce già molte persone e porta notevoli conseguenze anche sul piano economico e sociale.
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