Una rete di telemedicina per tutti i pazienti con sindromi coronariche. È questo il nuovo progetto recentemente approvato dalla Giunta Regionale delle Marche. Un investimento da 241 mila euro con l’obiettivo di garantire una maggiore e più veloce assistenza sanitaria alle comunità locali delle aree montane, dove spesso manca una viabilità adeguata.
La “Rete telematica per la gestione delle sindromi coronariche acute della Regione Marche” prevede infatti un’implementazione delle risorse tecnologiche per la diagnosi precoce dell’infarto miocardico acuto. Il paziente viene sottoposto a un’ecografia e il tracciato inviato “in diretta” a uno specialista, che può indicare la terapia più adeguata ed eventualmente decidere per il trasferimento immediato presso una struttura idonea. Questo servizio di gestione da remoto delle sindromi coronariche permette il soccorso del paziente e la diagnosi della della patologia in maniera tempestiva. Ma non solo: il medico riesce così anche fornire indicazioni in tempo reale sulle azioni da intraprendere sia al personale in servizio sui mezzi di soccorso, che alle strutture di pronto intervento. L’infartuato può in questo modo godere della possibilità di essere adeguatamente assistito secondo le proprie esigenze, nonostante non si trovi in prossimità di strutture mediche specialistiche.
“Una soluzione tecnica che rappresenta uno strumento efficace nel raggiungimento degli obiettivi di salute nelle aree disagiate” ha sottolineato il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli. Nel 2015, secondo i dati della stessa regione, i pronto soccorso hanno registrato 1.468 accessi per infarto miocardico. Di questi, 1.073 sono stati ricoverati internamente e 347 invece trasferiti presso altri istituti. Sedici persone sono decedute nel Pronto Soccorso e venticinque sono state dimesse o indirizzate verso cliniche ambulatoriali.
La tecnologia al servizio del cittadino e della sanità, un’iniziativa che viene portata avanti anche a livello nazionale. Si punta infatti allo sviluppo delle aree interne e a migliorare l’accessibilità ai servizi per la tutela della salute.
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