Superare lo stigma attraverso il teatro, favorendo l’integrazione sociale. Per il progetto “Teatro e salute mentale” è stato recentemente firmato un protocollo in regione tra Sergio Venturi, assessore alle Politiche per la salute e Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura, con i rappresentanti dell’Istituzione Minguzzi e dell’associazione “Arte e salute”. Avviato nel 2008 con la collaborazione dei Dipartimenti di salute mentale delle Aziende Usl dell’Emilia-Romagna, può vantare oggi anche un tavolo tecnico che ha compiti specifici: valorizzare il progetto e far crescere ulteriormente la programmazione teatrale in tutta la regione; rafforzare il contatto tra le esperienze teatrali e un pubblico sempre più vasto; valutare l’attività svolta e individuare modalità di finanziamento per le varie iniziative.
L’attività legata al teatro è una grande opportunità per la salute mentale perché è in grado di apportare numerosi benefici, ormai riconosciuti. Migliora le condizioni psichiche del paziente e lo aiuta a sviluppare le sue capacità artistiche. Inoltra stimola l’autonomia personale e favorisce l’integrazione, sia in famiglia che nel contesto sociale. Dal 2011 sono stati coinvolti ben 852 pazienti in questo progetto e, solo tra il 2014 e il 2015, sono stati prodotti 24 spettacoli con 135 repliche, oltre a 327 ore di laboratorio per allestire altre iniziative (burattini, scenografie ed eventi musicali). Dalla nascita di “Teatro e salute mentale” fino ad oggi sono state moltissime le attività laboratoriali realizzate: non solo rappresentazioni teatrali, ma anche formazione per gli operatori del settore, eventi di sensibilizzazione per gli studenti e incontri sia formali che informali tra attori, cittadini e associazioni di familiari.
Un esperimento di successo che oggi è visto come un vero e proprio modello nel campo. Una sfida per i pazienti che vi hanno partecipato: c’è chi ha superato la paura dopo le difficoltà iniziali, chi ha avuto così la sua “rivincita” e chi è riuscito ad affrontare e rielaborare in modo costruttivo stati d’animo dolorosi e difficili con i quali conviveva da tempo.
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