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In arrivo un portale contro le “bufale scientifiche”

fake news in rete

Un progetto contro le bufale scientifiche, con l’obiettivo chiaro di contrastare le informazioni sbagliate che circolano in rete. che sono innumerevoli e spesso davvero “virali”. La Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri si appresta a creare un portale contro le “bufale scientifiche” che circolano su internet. A Udine in ambito medico universitario è stato istituito un paio di anni fa un progetto che mira a intercettare quanto c’è di fuorviante in rete, ma soprattutto a fare formazione e dare informazioni perché i cittadini abbiano strumenti validi per leggere tutto quello che c’è sul web in materia di salute.

“Il progetto potrà decollare – spiega il segretario generale della Federazione, Luigi Conte – grazie all’istituzione di un gruppo di lavoro a livello nazionale”. A tal proposito Conte ha incontrato i maggiori blog italiani tra i quali il Cicap (https://www.cicap.org/n/index.php), che attacca le notizie di pseudoscienza, med bunker (http://medbunker.blogspot.it/) che più volte si è espresso sui casi di autismo legati alla vaccinazione antimorbillosa e, ancora, Butac, bufale un tanto al chilo (http://www.butac.it/). Mettere tutti i blogger in rete in un unico portale consentirà ai cittadini di avere un’informazione scientifica nel vero senso della parola. In maniera decisamente meno dispersiva

Il gruppo lavorerà su tre canali: uno dedicato ai cittadini per dare risposte alle bufale in rete e dare riferimenti scientificamente validi; il secondo rivolto ai colleghi, nel caso in cui si trovino a contatto con pazienti che si documentano su internet, per essere pronti a dare risposte adeguate. Il terzo canale è dedicato alla formazione dei cittadini sull’interpretazione corretta di tutte le notizie che circolano sui social e su internet in generale. “Siamo l’ultimo paese al mondo – questa la conclusione di Conte – per capacità di leggere e interpretare quello che ci propina internet soprattutto in materia di salute”. Il materiale c’è, ora bisogna coordinarlo

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