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Campania-Europa: apre a Ponticelli l’Ospedale del Mare

melanoma: un reparto di diagnostica per immagini
Un reparto di diagnostica per immagini

L’Ospedale del Mare apre ai primi pazienti. Ieri il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha inaugurato le unità di operative di diagnostica per immagini, dialisi e radioterapia. Una «giornata storica», come ha sottolineato De Luca, nella quale è realmente partito quello che a parere dei tecnici è il più moderno ospedale d’Europa. Basta ascoltare le parole del commissario ad acta Ciro Verdoliva per comprendere il motivo di tanto entusiasmo.

Il ruolo

«L’Ospedale del Meare – ha spiegato – è un Hub di 2° livello della rete di emergenza, Hub di 1° livello emergenza cardiologica (dotato dell’U.O. UTIC ed Emodinamica Interventistica), Hub di 2° livello ictus cerebrale acuto: stroke unit (dotato dell’U.O. di Neurologia, di Neuroradiologia e Neurochirurgia). Stone Center per il trattamento della calcolosi renouretrale, comprensivo della litotrissia extracorporea e della lasertrissia, Centro Trauma di Alta Specializzazione (CTS) di riferimento per tutto l’ambito regionale (dotato di un reparto di Unità Spinale Unipolare). Ha 450 posti letto di degenza, 16 sale operatorie e un eliporto».

Numeri da record

Un colosso ad altissima tecnologia che può resistere anche a terremoti di forte intensità, continuando ad essere operativo ed efficiente. Nato a Ponticelli, periferia di Napoli, l’Ospedale del Mare “galleggia” su isolatori sismici che di fatto lo isolano dal suolo. Di questi cilindri ce ne sono ben 327, capaci di assorbire e scaricare scosse di terremoto anche molto forti, fungendo da ammortizzatori, e mantenendo stabile l’intero monoblocco dello stabile. Tanto per intendersi l’Ospedale del Mare può sopportare un sisma di magnitudo 7,5 Ri­chter e retare operativo. Impressionanti anche tutti gli altri numeri di questo ospedale che ha una superficie totale 145.800 mq (come 20 campi di calcio) di cui a verde 45.000 mq (7 campi di calcio). Parcheggi per 1.300 posti auto, una superficie coperta di 130.850 mq su 9 livelli. Per costruire quest’opera sono serviti 350 operai e 40 tecnici circa che hanno sviluppato dalla ripresa dei lavori 850.000 ore (34.375 giorni di 24 ore) che hanno percorso 280.000 chilometri a piedi percorsi (7 volte il giro del mondo). Sono stati posati in opera 265 chilometri di cavi potenza e 25 chilometri di cavi per impianti speciali, 172 chilometri di cavi trasmissione dati e 4.000 prese LAN, 186,30 chilometri di tubazioni idriche e CDZ, 33,50 chilometri di tubazioni gas medicali. E’ stata realizzata un’autonomia energetica importante, visto che la struttura produce 3,5 MW/h pari ad 1/3 del fabbisogno 22.500 MW/anno (pari a 1700 contatori di utenza domestica). Insomma un colosso tecnologico che potrebbe contribuire a risollevare le sorti della sanità campana e diventare un luogo di cura per molti cittadini da provenienti da tutta Italia.

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