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Nola, pazienti curati a terra. Dal caso al caos

Persone curate a terra nel pronto soccorso di Nola
Lo scandalo di Nola

Da un piccolo comune quale Nola (in provincia di Napoli) sta venendo fuori uno degli scandali più clamorosi degli ultimi tempi. E’ triste a dirsi ma è solo la forza delle immagini a determinare tutto questo clamore, perché è noto a tutti che la Campania è ormai stremata da un insensato blocco del turnover che dura da anni. Il caso di Nola è la dimostrazione che i tagli lineari non servono a nulla, non ha senso curare il paziente con una medicina tanto forte da ucciderlo. Le immagini di Nola fanno vedere alcune persone stese a terra per poter essere assistite. Stese a terra perché anche le ultime barelle e le sedie erano ormai terminate. Scandalo.

Dal caso al caos

Sono arrivati i Nas e la Procura della Repubblica ha aperto un’indagine. La politica ha mostrato il pugno duro avviando le procedure di licenziamento per il direttore sanitario dell’ospedale e per il responsabile del pronto soccorso. Non più morbida la mano del direttore generale dell’Asl che ha sospeso dal servizio i vertici del presidio e il responsabile della medicina d’urgenza. La reazione è stata una levata di scudi da parte della classe medica, che si è sentita indistintamente sotto accusa. In tutto questo caos si rischia di far passare un messaggio sbagliato, si rischia che i cittadini della campani perdano fiducia in un sistema sanitario che nonostante le difficoltà resta di altissimo livello, ma soprattutto nei confronti di medici che hanno uno spiccato senso di responsabilità e certo nulla da invidiare a colleghi di regioni più “fortunate”.

Governare il problema e fare squadra

Va detto che la reazione del presidente De Luca andrebbe letta diversamente da come l’hanno interpretata i più. Ad essere sanzionata, probabilmente, non è stata la scelta di curare i pazienti a terra, bensì la gestione della crisi. Per comprendere quest’ultimo passaggio si può prendere ad esempio il Cardarelli di Napoli, un colosso dal primo gennaio ad oggi è già a più di 2.100 accessi di pronto soccorso. Una foto del Cardarelli, per intendersi, sino a qualche tempo fa la si sarebbe potuta usare nel dizionario alla voce “barelle”. Come si è data la svolta lì? Governando il problema. Non lo si subisce più, lo si gestisce. Questo è compito del manager e della sua squadra. Non si può pretendere che il problema non si verifichi, ma si deve esigere che chi ne ha la responsabilità faccia tutto il possibile per prevedere e tamponare. Questo significa governare il problema. Solo questo modo di pensare e di agire può evitare che situazioni come quelle di Nola si ripetano.

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