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Dharma, finalmente la dialisi portatile

Un uomo sottoposto a dialisi tradizionale
25302507 - nurse in renal unit at hospital starting dialysis on patient

La dialisi portatile sta per diventare realtà. Facile comprendere quale impatto questa nuova tecnologia potrà avere sulla vita di centinaia di migliaia di pazienti, oggi costretti a lunghe ed estenuanti sedute in centri specializzati. Tutto si lega al nome di un ingegnere italiano, Renato Giordano, che si è laureato in ingegneria alla Federico II nel 1976.

Progetto “Dharma”

Il progetto principale di EasyDial (società fondata da Giordano assieme ad altri due soci) si chiama “Dharma”, si tratta di una macchina portatile per la dialisi del sangue attualmente in fase di test clinici. «Dopo 47 si stasi – dice Giordano – ridefiniamo il concetto stesso di dialisi. Abbiamo deciso di rivedere completamente i macchinari per la dialisi partendo da un nuovo punto di vista, quello che mette al centro il paziente. Quello della dialisi – aggiunge – è un campo molto complesso, non di cura ma di supporto in vita. Ed è una condizione terribile, che stravolge la vita di intere famiglie». La tecnologia del progetto Dharma è invece una tecnologia portatile, che si può usare ovunque. Promette di incrementare del doppio l’efficienza del trattamento, dimezzandone i tempi. L’aspetto più interessante è che il progetto è già in una fase molto avanzata, ed entro settembre sarà probabilmente in commercio.

Università

Alla ricerca di soluzioni innovative per restare all’avanguardia nel settore della dialisi, Renato Giordano è tornato alla propria alma mater e, dopo aver finanziato tramite la fondazione ISSNAF -Italian Scientists and Scholars in North America Foundation una borsa di studio, ha già sottoscritto un accordo di collaborazione scientifica con il Dipartimento di Ingegneria chimica, dei Materiali e della Produzione industriale dell’Università Federico II, diretto dal Pier Luca Maffettone. Il progetto, la cui responsabilità scientifica è affidata al professore Stefano Guido ed all’ingegnere Giovanna Tomaiuolo e che vedrà coinvolti altri docenti ed assegnisti di ricerca del dipartimento, è si occuperà di attività di ricerca di base per supportare lo sviluppo delle tecnologie miniaturizzate di dialisi.

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