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Dolore cronico, al Sud una nuova eccellenza contro i viaggi della speranza

Fibromialgia, un'immagine modificata in grafica mostra le articolazioni di un uomo in posizione rannicchiata

Difficile da comprendere per chi non ha mai dovuto farci i conti, il dolore cronico è un nemico capace di distruggere completamente la vita di chi ne soffre e di intere famiglie. Il dolore cronico è qualcosa difficile anche solo da immaginare, una condizione di sofferenza costante, che persiste per mesi o addirittura per anni. Può manifestarsi in qualsiasi parte del corpo, può essere conseguenza di una malattia o di una lesione, ma – ancor più drammatico – può anche colpire senza una ragione apparente. Dal punto di vista clinico si parla di “dolore nocicettivo”, oppure “neuropatico” se colpisce le fibre nervose. Questo significa che viene colpita la capacità dei nervi di inviare al cervello segnali sul dolore, un aspetto che conoscono molto bene le migliaia di pazienti che soffrono di dolori alla schiena o alla testa. Nonostante i numeri e la sua invasività, il dolore cronico resta una delle patologie meno comprese e più “sottotrattate” in ambito medico.

Vicini a chi soffre

In un contesto già di per se molto complesso, i pazienti che vivono nel Sud Italia sono spesso penalizzati, perché spesso costretti a estenuanti migrazioni verso strutture del Nord. Fa eccezione la Campania, dove sul dolore e sulle cure palliative si è fatto negli ultimi anni un lavoro straordinario, e da qualche tempo anche la Basilicata. A Rionero in Vulture, nei pressi di Potenza, è operativo il Centro di Terapia del Dolore dell’IRCCS CROB (Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata). Inserito nell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione, il Centro è un “Hub regionale” per la diagnosi e i trattamenti avanzati di Terapia del Dolore, sia di natura oncologica che di altro tipo. Non a caso, è stato accreditato come struttura di eccellenza dal “World Institute of Pain

Basta viaggi della speranza

Un centro nel quale, come spiega il direttore Pasquale De Negri, si è raggiunta «una grande competenza nella diagnosi e terapia del dolore sia di origine neoplastica che non neoplastica. Curiamo – aggiunge – migliaia di pazienti provenienti dalla Regione o da zone circostanti ed è importante che si sappia che in Basilicata c’è un Centro ospedaliero “vicino a casa”, in grado di offrire le cure più innovative ed appropriate, senza costringere a pesantissimi “viaggi della speranza».

Il costo sociale della sofferenza

Il dolore cronico colpisce in Europa circa 95milioni di persone dai 15 anni in su, molti dei quali vi convivono in media sette anni, mentre una percentuale significativa ne è affetta da quasi 20 anni. Altissimi i numeri anche in Italia, basti pensare che da noi il dove cronico affligge circa 13milioni di cittadini (il 50% degli over 70, in gran parte donne). Secondo il “Libro Bianco” redatto da Aboutpharma nel 2014, Il costo sociosanitario del dolore per ogni paziente è stimato in 4.557 euro l’anno, di cui 1.400 per costi diretti a carico del Servizio Sanitario Nazionale e 3.156 euro per costi indiretti.

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