L’uso del paracetamolo durante la gravidanza potrebbe essere associato a un aumento del rischio di sviluppare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd) nei nascituri. Una notizia non da poco, ma ancora da confermare. Per ora a suggerirlo è uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Mental Health, condotto da Brennan Baker dell’Università di Washington a Seattle.
Studi contrastanti sul paracetamolo e lo sviluppo neurologico
Da tempo la comunità scientifica si interroga sugli effetti dell’uso del paracetamolo in gravidanza sul neurosviluppo dei bambini. Gli studi finora condotti hanno prodotto risultati discordanti. Ad esempio, una ricerca del 2019 su un campione di oltre 4700 madri e figli ha evidenziato un aumento del 20% del rischio di Adhd nei bambini esposti al farmaco durante la gestazione. Tuttavia, un’analisi più ampia condotta su quasi 2,5 milioni di bambini e pubblicata nel 2023 non ha riscontrato alcuna correlazione significativa tra l’uso del paracetamolo e l’insorgenza del disturbo.
Lo studio di Baker: nuove evidenze
Per approfondire la questione, Brennan Baker e il suo team hanno analizzato campioni di sangue prelevati da 307 donne durante il secondo trimestre di gravidanza. Le partecipanti non assumevano farmaci per patologie croniche e non presentavano complicazioni note della gravidanza. I ricercatori hanno poi monitorato lo sviluppo dei loro figli fino all’età di 8-10 anni.
I risultati hanno mostrato che i bambini nati da madri che presentavano marcatori di paracetamolo nel sangue avevano una probabilità triplicata di ricevere una diagnosi di Adhd rispetto a quelli le cui madri non mostravano tracce del farmaco. Questa associazione è rimasta significativa anche dopo aver tenuto conto di fattori influenti, come l’età materna, il peso corporeo prima della gravidanza, il livello socioeconomico e la salute mentale dei familiari più stretti.
Necessità di ulteriori ricerche
Sebbene lo studio di Baker suggerisca una possibile connessione tra l’uso del paracetamolo in gravidanza e il rischio di Adhd, gli esperti sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per confermare questa ipotesi. Al momento, il paracetamolo rimane uno degli antidolorifici più consigliati alle donne in dolce attesa, poiché considerato più sicuro rispetto ad altri farmaci. Tuttavia, i medici potrebbero dover riconsiderare le raccomandazioni e valutare attentamente i potenziali rischi e benefici caso per caso.
A prescindere da quelli che saranno i risultati di futuri studi, è bene ricordare che una donna in gravidanza dovrebbe sempre consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi farmaco, anche quelli di uso comune, per garantire la sicurezza del bambino in via di sviluppo.
Leggi anche: