Dormire bene aumenta la protezione cardiovascolare, riduce l’infiammazione e accresce l’aspettativa di vita. Lo dimostrano le evidenze scientifiche. Uno studio pubblicato su Nature ha analizzato come il sonno influisca sul recupero cardiaco dopo un infarto, sia nei topi sia negli esseri umani. Nei topi, il sonno profondo, caratterizzato da onde lente, ha ridotto l’infiammazione e migliorato la funzione del cuore.
Nei soggetti privati del sonno, invece, sì è osservato un aumento di aritmie e tachicardie ventricolari. Gli stessi risultati sono stati confermati sull’uomo: su 78 pazienti con sindrome coronarica acuta, chi aveva un sonno regolare mostrava un migliore recupero cardiaco e un rischio ridotto di eventi cardiovascolari nei due anni successivi.
In particolare, il sonno insufficiente o disturbato è associato a un aumento dell’attività del sistema nervoso simpatico, una risposta endocrina cronica allo stress e un’infiammazione sistemica che danneggia i vasi sanguigni. Secondo l’American Heart Association, nel 2022 il sonno è stato incluso nei Life’s Essential 8, gli otto fattori fondamentali per mantenere una buona salute cardiovascolare.
5 punti per dormire bene
Una ricerca pubblicata su QJM: An International Journal of Medicine ha esaminato le abitudini di sonno di oltre 172.000 adulti negli Stati Uniti. Lo studio ha evidenziato che il giusto riposo può aumentare l’aspettativa di vita di 4,7 anni negli uomini e 2,4 anni nelle donne. Cinque sono i parametri principali per definire un sonno di qualità:
- Dormire 7-8 ore per notte.
- Minime difficoltà nell’addormentarsi.
- Pochi risvegli notturni (non più di due a settimana).
- Sensazione di riposo al risveglio (almeno cinque giorni su sette).
- Assenza di utilizzo di farmaci per dormire.
Le persone allineate a questi criteri hanno anche mostrato un rischio inferiore di sviluppare malattie croniche.
Il legame tra sonno e invecchiamento
Il modo di dormire può influire anche sull’età percepita, ossia su come ci si sente rispetto all’età reale. Uno studio pubblicato su Proceedings of the Royal Society B ha dimostrato che due notti consecutive di sonno ridotto (4 ore a notte) fanno percepire fino a 4,44 anni in più rispetto alla propria età cronologica. In media, una notte di sonno insufficiente aumenta la percezione dell’età di 0,23 anni.
La letteratura scientifica suggerisce che sentirsi più giovani rispetto all’età reale è associato a una vita più lunga e a migliori condizioni psicologiche e fisiche.
Regolarità del sonno più importante della quantità
Non conta solo la durata del sonno, ma anche la sua regolarità. Uno studio pubblicato su Sleep, basato su dati di oltre 60.000 partecipanti della UK Biobank, ha rivelato che una maggiore regolarità negli orari di sonno e veglia può ridurre il rischio di mortalità del 48%. I ricercatori hanno analizzato 10 milioni di ore di sonno registrate da accelerometri, dimostrando che dormire 6 ore a notte con un ritmo regolare è più salutare rispetto a 8 ore con orari irregolari.
Il sonno come indicatore di salute del cervello
Il sonno non è solo un indicatore della salute cardiovascolare, ma anche di quella cerebrale. Secondo uno studio pubblicato su Neurology, le persone con almeno 2-3 caratteristiche di sonno alterato mostrano un’età cerebrale superiore di circa 1,6-2 anni rispetto a chi dorme bene. Chi presenta più di tre alterazioni può avere un’età cerebrale superiore fino a 2,6 anni. Questi dati suggeriscono che un sonno di scarsa qualità può essere un segnale precoce di declino cognitivo.
Melatonina e cuore
La melatonina, conosciuta come l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia, ha anche effetti benefici sul cuore. Questo ormone è un antiossidante naturale che abbassa la pressione sanguigna, riduce lo stress e protegge i vasi sanguigni. Le persone con livelli elevati di colesterolo LDL o malattie cardiovascolari tendono ad avere una produzione di melatonina più bassa.
Uno studio pubblicato su Science ha dimostrato che le malattie cardiache possono danneggiare i gangli cervicali superiori, riducendo la produzione di melatonina e peggiorando il ciclo sonno-veglia. Questo crea un circolo vizioso: il cattivo sonno aggrava le patologie cardiovascolari, che a loro volta peggiorano la qualità del sonno.