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Prurigo nodularis, cos’è e come si affronta

Prurito, un disegno di una donna che mostra il braccio ad un medico
Ne abbiamo parlato con Andrea Chiricozzi, docente in Dermatologia - Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche del Policlinico Gemelli di Roma.
Noduli sulla pelle e un prurito estenuante che non passa, anche dopo settimane. È la prurigo nodularis, malattia cronica infiammatoria della pelle. Ai microfoni di Radio Kiss Kiss, per le pillole di salute volute dal network editoriale PreSa, il professor Andrea Chiricozzi, docente in Dermatologia – Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche del Policlinico Gemelli di Roma, ha spiegato che questi noduli possono variare sia nel numero che nelle dimensioni. «Vanno da pochi millimetri a diversi centimetri e si distribuiscono generalmente sulle braccia, le gambe e il tronco». Il grosso disagio, come detto, è legato ad un prurito intenso, che porta le persone a grattarsi violentemente provocando così un circolo vizioso. «Il prurito induce a grattarsi con vigore e in questo modo l’infiammazione si auto alimenta sostenendo il prurito».  

Fattori predisponenti  

Il professor Chiricozzi ha spiegato anche che «alcune patologie sistemiche come l’insufficienza renale cronica, epatica cronica o l’anemia», possono predisporre o associarsi alla prurigo nodularis. Così come possono essere correlate a questa condizione «anche patologie dermatologiche, come la dermatite atopica. Molti pazienti affetti da prurigo soffrono, o hanno sofferto, di dermatite atopica.»  La prurigo può infine avere ripercussioni psicologiche, con manifestazioni di ansia, depressione o stress» 

Fasce d’età e terapie 

La malattia «può riguardare tutte le fasce d’età, ma colpisce principalmente gli adulti. Solo raramente pazienti giovani». Quanto alle possibili terapie, non esistono ancora oggi terapie specifiche approvate ma alcuni «farmaci topici e sistemici «possono alleviare il prurito agendo a livello del sistema nervoso. Tendenzialmente l’approccio deve guardare al sistema immunitario e si usano creme a base di cortisonici o antistaminici. Nel caso non si abbiano miglioramenti, si può ricorrere a farmaci immunomodulanti, sistemici tradizionali o farmaci biologici che bloccano molecole specifiche alla base dell’infiammazione che causa la malattia». Esistono centri dermatologici specializzati a cui i pazienti possono rivolgersi per avere un supporto.

Ascolta l’intervista, clicca QUI

Contenuto realizzato da Radio KissKiss in collaborazione con PreSa, con il supporto di Sanofi

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