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I consigli dei pediatri per le vacanze

otite, due bimbi nuotano in piscina con gli occhiali da sole e il salvagente
Dall’abbigliamento più adatto a come comportarsi in caso di “incontri ravvicinati" con meduse e tracine.

È un vero e proprio vademecum quello realizzato dagli esperti dell’ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma per essere al fianco dei genitori con tanti consigli utili anche in estate. Dall’abbigliamento più adatto a come comportarsi in caso di “incontri ravvicinati” con meduse o insetti. E poi il classico mal d’auto, l’alimentazione e tanto altro.

Le ore giuste

Il primo degli aspetti trattati in questo vademecum dedicato ai genitori riguarda l’esposizione diretta al sole, che è sempre importante per consentire all’organismo di produrre vitamina D, ma che deve sempre essere circoscritta agli orari giusti. Quando esporre i bambini al sole? Al di sotto dei 6 mesi è preferibile non esporli mai ai raggi diretti del sole mentre tra i 6 mesi e i 2 anni è consigliabile evitare l’esposizione tra le 10.30 e le 18.30. Il sole favorisce anche l’assorbimento del calcio e la sua deposizione nelle ossa, stimola la produzione di melanina, ma può essere anche pericoloso. Esporre il bambino nelle ore più calde o per troppo tempo può portare a eritemi e scottature, che possono rivelarsi molto pericolosi con l’andare degli anni.

I vestiti più adatti

Gli esperti del Bambino Gesù mettono l’accento su una caratteristica dei bambini che non tutti i genitori conoscono: i piccoli hanno maggior difficoltà a mantenere una temperatura costante, motivo per il quale soffrono di più il caldo.  Dunque, i vestiti devono essere adeguati alla temperatura della giornata, meglio privilegiare tessuti naturali e traspiranti, come il lino e il cotone, possibilmente di colore chiaro. Bisogna poi avere una particolare attenzione agli sbalzi di temperatura con il passaggio negli ambienti con aria condizionata. L’uso di occhiali da sole protettivi sarebbe auspicabile ma, come il cappellino, pochi sono i bambini piccoli che riescono a tenerli.

La pappa

Uno dei rischi maggiori quando fa caldo è che il bimbo abbia disturbi gastro intestinali. Certo, d’estate qualche strappo alle regole è consentito, ma attenzione a non scegliere cibi troppo calorici. Cosa deve mangiare il bambino quando fa calco? Carboidrati semplici e a più rapida digeribilità. Una dieta più ricca di frutta e verdura è molto consigliata per aumentare l’apporto di acqua e sali minerali, prevenendo così la disidratazione. Anche una maggior assunzione di acqua o spremute di frutta fresca favorisce l’idratazione. No a bevande fredde, gassate o troppo dolci.

Il mare

Sono sempre tanti i dubbi dei genitori quando si va al mare, ad esempio su quanto tempo deve passare tra il pranzo e un bagno o l’orario migliore per portare i lattanti in spiaggia. Nei primi sei mesi di vita la cosa migliore è frequentare la spiaggia solo nelle primissime ore del mattino o al tramonto Poi, pian piano, si potrà stare al mare fino alle 10.30 o dopo le 18.30, liberalizzando progressivamente gli orari dopo i 2 anni di vita. Attenzione anche al bagno. Nei primi 6 mesi di vita, più è piccolo il bimbo, e meno c’è la necessità di immergerlo nell’acqua di mare o in piscina. Successivamente si può iniziare a far fare al lattante un bagnetto di pochi minuti, sempre a patto che l’acqua sia della temperatura giusta. Dopo il bagno è d’obbligo sciacquare la pelle con acqua dolce.

Le zanzare

I bimbi piccoli sono spesso vittime della puntura di zanzare e altri insetti. Nel caso si formi un ponfo a seguito della puntura di una zanzara si può usare un gel di cloruro di alluminio al 5%, che ha un’azione sia sul prurito sia sulla tumefazione. In alternativa, hanno la stessa azione gli impacchi di ghiaccio, da tenere sulla parte punta per qualche minuto.

Meduse o tracine

Preziosissimo il consiglio nel malaugurato caso di un brutto incontro con una medusa o una tracina.  Come comportarsi se il bimbo viene punto da una medusa? Trattare con una tessera di plastica (ad esempio la patente di guida) le zone della cute venute a contatto, per impedire alla tossina di penetrare la cute ed entrare in circolo. La parte va ricoperta poi, senza frizionare, con sabbia calda per eliminare la tossina. Successivamente è bene pulire con dell’acqua salata la parte e applicare un gel al cloruro di alluminio al 5%. Via i luoghi comuni, non serve e non va usata l’ammoniaca e in caso di reazioni gravi è sempre bene consultare il medico. In caso di puntura di tracina, è consigliabile immergere il piede in acqua calda per disattivare la tossina, mentre nei casi più gravi o complicati il medico potrà prescrivere antibiotici e antistaminici.

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