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Procreazione assistita, incide l’età paterna. Lo studio

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L’età paterna incide sulla riuscita di un trattamento di procreazione assistita (PMA). A ribadirlo è uno studio presentato al 39esimo congresso Eshre 2023 di Copenhagen. L’età dell’uomo e i parametri del liquido seminale determinano la qualità dell’embrione, come confermano i dati raccolti in Italia dal gruppo Genera.

“In questo studio – afferma Rossella Mazzilli, androloga del centro Genera di Roma – ci siamo domandati quale fosse l’impatto dei parametri seminali e dell’età paterna sui risultati embriologici e clinici nei cicli di fecondazione assistita eseguiti tramite ICSI. 

I risultati

“Abbiamo osservato come una ridotta motilità degli spermatozoi e la presenza di una concentrazione, morfologia e motilità <5° percentile (indicatore presente nei criteri WHO-2021) sono associati a esiti embriologici peggiori e ad un tasso cumulativo di nati vivi per ciclo PGT-A concluso ridotto. Per quanto riguarda l’età paterna, essa sembra influire negativamente sulla blastulazione e sulla qualità embrionaria”.

L’orizzonte è però ancora da chiarire: “Sicuramente il nostro studio presenta dei limiti. Tuttavia, crediamo che i risultati di questo studio possano fornire ai professionisti operanti nel mondo della medicina della riproduzione. Ciò potrebbe essere utile per l’iter decisionale relativo alle strategie cliniche più efficaci da applicare, ma anche per attribuire al fattore maschile la giusta considerazione e il giusto peso”.

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