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Malattie della pelle, il ruolo del clima, lo stigma sociale. Al via congresso

pelle, due volti di donne vicini con pelli diverse ad occhi chiusi

Attraverso la pelle spesso emergono i primi segni di patologie internistiche. La cute, infatti, separa gli organi interni dall’ambiente esterno. “Il dermatologo svolge spesso la funzione di sentinella e di regista. Interagisce infatti con l’ematologo quando a partire dal prurito diffuso diagnostica un linfoma, con il gastroenterologo quando il paziente con psoriasi o idrosadenite suppurativa mostra i segni di una patologia infiammatoria cronica intestinale. E ancora, con il reumatologo in caso di artrite reumatoide e anche con lo psichiatra quando il paziente presenta lesioni autoindotte. Ecco perché l’errata e obsoleta considerazione di medico ‘superficiale’ va ormai sovvertita”. Così la prof.ssa Serena Lembo, Presidente del 97° Congresso Nazionale SIDeMaST, ha aperto il meeting dei dermatologi italiani ieri a Napoli. Mission dei dermatologi, sottolinea la presidente, è anche quella di rinsaldare l’alleanza medico-paziente. Hanno il compito di sostenere le persone nel combattere lo stigma sociale che spesso accompagna le malattie della pelle.

Lo stigma sociale 

“Quando si affrontano patologie che, essendo visibili a tutti, provocano una sorta di stigmatizzazione sociale che impatta negativamente sulla qualità di vita delle persone, la relazione medico paziente diventa cruciale. Questo è infatti un passo fondamentale per la riuscita del percorso diagnostico-terapeutico. Oggi i dermatologi – prosegue Lembo – sono molto attenti alla qualità della comunicazione con il paziente, alla disponibilità all’ascolto, all’empatia e all’accoglienza. Il paziente ha bisogno di sentirsi accolto, compreso e supportato, prima di intraprendere ogni terapia, proprio come accade per pazienti cardiopatici od oncologici”.

Grazie alla ricerca oggi ci sono terapie sempre più innovative, a partire da quelle contro il melanoma, e non solo. “Nel corso degli ultimi anni – spiega la Prof.ssa Ketty Peris, Prof. Ordinario di Dermatologia dell’Università Cattolica di Roma, Past President SIDeMaST – abbiamo assistito ad un cambiamento epocale nell’approccio terapeutico di molte patologie dermatologiche immuno-mediate come la psoriasi, la dermatite atopica e l’idrosadenite suppurativa. Un analogo ed eccellente progresso è stato ottenuto nel campo dei tumori cutanei sia melanoma che tumori non-melanoma. I farmaci oggi a disposizione sono in grado di offrire un notevole e rapido beneficio clinico in un’elevata percentuale di pazienti e migliorarne la qualità di vita. La sfida di oggi è quella di poter garantire sempre più una medicina personalizzata e quindi basata sulle caratteristiche genetiche e cliniche del singolo individuo”.

Il clima sulla pelle

Tra i temi affrontati anche l’impatto dell’ambiente sulla cute. I cambiamenti climatici comportano modifiche fisiologiche e parafisiologiche. Le patologie infiammatorie e oncologiche sono correlate all’inquinamento ambientale. Gli idrocarburi partecipano alla carcinogenesi e all’infiammazione attraverso il recettore arilico (AhR). Inoltre, emerge il ruolo dell’epigenetica sullo sviluppo e la progressione di questo tumore e di alcune immunopatologie melanocitarie.

Queste giornate di incontro scientifico arrivano a Napoli grazie all’impegno della Prof. Gabriella Fabbrocini, recentemente scomparsa, che avrebbe dovuto guidare la 97esima edizione del Congresso SIDeMaST.

la memoria della pelle

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