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Ansia e insonnia, cos’è la “sindrome” dei Campi Flegrei

demenza, un uomo assorto da dietro a un vetro
L'area densamente abitata sta vivendo una forte crisi bradisismica.

Difficoltà ad addormentarsi, irascibilità, continui mal di testa e vere e propri attacchi di panico. Sono alcuni dei sintomi di quella che in molti in Campania iniziano a ribattezzare sindrome dei Campi Flegrei. Con l’acuirsi delle scosse e nell’incertezza di ciò che potrebbe avvenire, molti degli abitanti di questa enorme area vulcanica stanno iniziando a sviluppare forti stati d’ansia e per alcuni gestire la quotidianità sta diventando molto difficile. L’ansia legata all’attività vulcanica (che nell’area è fortemente connessa al fenomeno del bradisismo) può avere un impatto significativo sulla salute mentale.

Elaborare le difficoltà

«Molte persone hanno difficoltà ad accettare e comprendere questi stati d’ansia», spiega lo psicologo e psicoterapeuta Diego De Luca. «Tuttavia, la terapia e il supporto psicologico sono indispensabili per elaborare in modo corretto una dimensione interiore comprensibilmente complessa e in alcuni casi dirompente. Gli abitanti dei Campi Flegrei stanno vivendo un periodo di enorme stress, un problema che io stesso rilevo quotidianamente nella pratica clinica che va affrontato per fare in modo che non diventi un impedimento alla vita quotidiana. Il primo passo è quello di comprende che non c’è nulla di male o di sbagliato nel sentirsi in difficoltà, ma è essenziale trovare il modo di elaborare quanto sta avvenendo così da poter affrontare queste ansie nel modo corretto».

Sportello d’ascolto

Parole che fanno da eco a quanto detto in un’intervista de Il Mattino dal presidente dell’Ordine degli Psicologi, Armando Cozzuto, che ha ricordato come «l’Ordine ha strutturato una unità di psicologi dell’emergenza che lavora con le associazioni dei volontari di Protezione civile. Ci sono molti servizi pubblici attivi, in questo la Regione Campania è molto avanti: solo qui abbiamo per legge gli psicologi di base e c’è una piattaforma di interscambio tra pediatri, medici di base e psicologi che aiuta a supportare famiglie con minori. Si tratta adesso di far diventare patrimonio comune la figura degli psicologi scolastici, bisogna lavorare sulla prevenzione».

Comprendere le fonti di ansia

L’ansia legata alle frequenti scosse di terremoto e alla presenza sempre più “ingombrante” del super vulcano è acuita dalla paura di un’eruzione improvvisa. Scenario, sino a qualche tempo fa, ritenuto altamente improbabile e che oggi non può essere del tutto escluso. Questa paura costante può portare a sintomi fisici e psicologici, tra cui palpitazioni, insonnia e pensieri catastrofici. È importante riconoscere queste fonti di ansia per affrontarle in modo adeguato.

Educazione e informazione

Uno dei modi migliori per gestire l’ansia è l’educazione. Informarsi sul vulcano, la sua storia e l’attività geotermica può aiutare a demistificare l’ansia. Comprendere che gli esperti monitorano costantemente il vulcano e che un’eventuale rischio di eruzione sarebbe comunque segnalato in anticipo può aiutare a sviluppare un senso di sicurezza.

Comunicazione e supporto sociale

Condividere le preoccupazioni con amici, familiari o concittadini che vivono nella stessa zona può essere terapeutico. Creare una rete di supporto sociale può aiutare a condividere l’ansia e trovare conforto nell’esperienza comune. Attenzione però ai social, che spesso riportano fake news e commenti di pseudo esperti pronti a rappresentare scenari catastrofici.

Gestire l’ansia

Ci sono varie tecniche di gestione dell’ansia che possono essere utili. La meditazione, il rilassamento muscolare progressivo e la respirazione profonda possono aiutare a ridurre lo stress. La consulenza psicologica o terapia cognitivo-comportamentale possono essere particolarmente utili per affrontare le preoccupazioni e i pensieri negativi.

Piano di emergenza personale

Avere un piano di emergenza personale ben definito può ridurre l’ansia. Questo piano dovrebbe includere punti come dove andare in caso di evacuazione, cosa portare con sé e come comunicare con i familiari. La preparazione può ridurre l’ansia perché ti fa sentire più in controllo della situazione. Piccole strategie che possono essere molto efficaci nella gestione dell’ansia, in attesa che riprenda la vita di sempre.

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