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Obesità nel mondo triplicata, picco anche in Italia. L’analisi

Obesità: un uomo di profilo con capelli rossi e pancia scoperta che sporge in vista indossa guantoni rossi da box e pantaloncini blue
Abitudini sedentarie associate a un’alimentazione troppo ricca di cibi calorici e poveri di nutrienti sono responsabili dello squilibrio tra apporto e consumo di energia.

Gli italiani sedentari sono quasi 20 milioni e l’obesità è cresciuta oltre l’11 per cento, passando dal 10,9 per cento del 2019 all’11,4 per cento nel 2022. Secondo gli ultimi dati Istat, solo il 5 per cento della popolazione consuma 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, come raccomandato dall’OMS.

Se n’è discusso ieri durante il quinto Italian Obesity Barometer Summit “No silos, strategie per contrastare l’obesità” tra Istituzioni, esperti, società scientifiche e associazioni pazienti. Il summit e il report di quest’anno sono stati dedicati alla memoria della prof.ssa Simona Frontoni, recentemente scomparsa, docente dell’Università di Roma Tor Vergata, socia fondatrice di IBDO.

Obesità in aumento in Italia

Secondo le stime Istat, in Italia, nel 2022 la percentuale di adulti con sovrappeso e obesità, pari al 46,3 per cento, è tornata ai livelli pre-pandemia, durante la quale si era raggiunto il picco del 47,6 per cento. Guardando i numeri nel dettaglio, è diminuito il numero di persone con sovrappeso ma è aumentato quello delle persone con obesità, con un picco del 12 per cento nel 2021.

“Un approccio propositivo sin dall’età evolutiva è uno degli investimenti più produttivi e lungimiranti di politiche pubbliche – ha detto il Ministro della Salute Orazio Schillaci nella prefazione dell’Italian Barometer Obesity Report 2023. Per il Ministero della Salute è una priorità, lo dimostrano le numerose iniziative e strategie nazionali portate avanti attraverso le ‘Linee di indirizzo per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità’ e in coerenza con gli obiettivi del Programma ‘Guadagnare salute’ e del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025. A questa logica risponde anche l’Italian Barometer Obesity Report che con la sua autorevolezza è diventato uno strumento importante” .

OMS: obesità nel mondo triplicata. L’analisi

“Secondo l’OMS, il numero di persone con obesità nel mondo è quasi triplicato negli ultimi 50 anni e, ad oggi, si attesta a oltre 800 milioni di adulti che ne soffrono. A questo aumento hanno contribuito senz’altro i fattori ambientali, legati ai cambiamenti di stili di vita e di lavoro sempre più sedentari, l’uso crescente dei mezzi di trasporto privati e la progressiva urbanizzazione, nonché un maggior apporto di cibi ricchi di grassi saturi e di zuccheri a fronte di una riduzione del dispendio energetico. Abitudini sedentarie associate a un’alimentazione troppo ricca di cibi calorici e poveri di nutrienti sono, infatti, responsabili dello squilibrio tra apporto e consumo di energia, che può generare un eccesso ponderale”, spiega Paolo Sbraccia, Co-Editor di Obesity Monitor e Vice Presidente vicario di IBDO Foundation.

“Bisogna comunque ricordare che l’obesità è una malattia molto complessa. I fattori ambientali hanno sicuramente una grande responsabilità nell’accumulo di peso. Tuttavia, la suscettibilità ad ammalarsi è data da fattori genetici, epigenetici, nuroendocrinologici e, in generele, biologici che oggi possono essere contrastati con nuovi e innovativi strumenti farmacoterapici nell’ambito comunque di un approccio multidisciplinare”, ha aggiunto.

Sedentarietà

Le raccomandazioni internazionali suggeriscono di ridurre il consumo di zuccheri e snack salati, consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno e per gli adulti fare 150 minuti a settimana di attività a intensità moderata.

L’Italia è uno dei paesi con i più bassi livelli di attività fisica. I dati sulla sedentarietà mostrano un miglioramento in tutte le fasce di età,  ma resta un comportamento ancora troppo diffuso. L’andamento è crescente all’aumentare dell’età: nel 2022 riguarda quasi una persona su quattro tra i giovani di 18-24 anni (23,6 per cento) e quasi sette su dieci tra gli over 74 (67,2 per cento)”. Lo ha spiegato Roberta Crialesi, Dirigente Servizio Sistema integrato salute, assistenza e previdenza, Istat.

Alimentazione, stile di vita e sfide globali

“Per quanto riguarda le abitudini alimentari poco salutari – continua Crialesi – in Italia circa una persona adulta su due consuma dolci, come torte farcite, merendine, gelati, almeno qualche volta a settimana. L’11,3 per cento ne consuma tutti i giorni, mentre più di una persona su quattro consuma snack salati almeno qualche volta a settimana. In 20 anni il consumo degli snack salati tra gli adulti è aumentato del 50 per cento ed è più che raddoppiato tra i 45-64enni. Inoltre, negli ultimi 20 anni il consumo giornaliero di frutta e verdura è diminuito del 5 per cento e quasi un adulto su cinque non assume frutta o verdura con cadenza giornaliera”, ha aggiunto.

Secondo la commissione di esperti della rivista scientifica Lancet, obesità, denutrizione e cambiamento climatico sono le più grandi minacce per la popolazione mondiale e sono legate tra loro da scopi di profitto e inerzia politica. “Per affrontare concretamente queste minacce globali, è necessario un ripensamento radicale dei modelli di business, dei sistemi alimentari, del coinvolgimento della società civile e della governance nazionale e internazionale”, ha detto Andrea Lenzi, Co-Editor di Obesity Monitor e Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (CNBBSV) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Presidente di OPEN ITALY e Presidente dello Steering committee di IBDO Foundation.

“La governance a livello globale, di Paese e città è importante, ma di solito è frammentaria, bloccata in silos, spesso focalizzata sulla scelta individuale e incapace o non disposta a prendere le distanze da una forte influenza commerciale e da obiettivi politici a breve termine, motivo per cui è necessario lavorare insieme per cambiare percorso per una migliore salute umana e planetaria”, ha concluso.

Obesità impatta sull’economia

L’obesità rappresenta quindi una sfida irrisolta di salute pubblica, che troppo spesso viene sottovalutata e ignorata. I problemi di salute correlati si riflettono quotidianamente sulla qualità di vita, sui casi di assenteismo dal lavoro, impattando sui bilanci economici delle famiglie e della spesa pubblica e sanitaria“, ha commentato Nathan Levialdi Ghiron, Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata nella prefazione dell’Italian Barometer Obesity Report 2023. “È giunto il momento di mettere in atto soluzioni di politica sanitaria e di governance clinica che siano in grado di dare risposte concrete e soprattutto che coinvolgano l’intera popolazione, partendo dall’inclusione dell’obesità nel Piano Nazionale delle Malattie Croniche al fine di aumentare il supporto e diminuire le disuguaglianze di accesso alle cure sul territorio”.

Il futuro

“Il mondo sta vivendo una trasformazione epocale di tipo demografico, sociale, economico e ambientale. L’epidemia dell’obesità e delle malattie non trasmissibili, insieme all’invecchiamento della popolazione, minaccia seriamente i sistemi sanitari. Per ritenere, ragionevolmente, di avere successo nel fronteggiare questa sfida bisogna agire in modo diverso dal passato ed essere in grado di concepire politiche pubbliche coraggiose e dirompenti”, ha ribadito l’On. Roberto Pella, Presidente Intergruppo parlamentare “Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili” e Vicepresidente vicario ANCI.

“Per noi, per le generazioni attuali e future, è giunto il momento di mettere in pratica gli obiettivi indicati in molti dei programmi politici nazionali e internazionali degli ultimi quindici anni che hanno avuto il merito di riuscire a sensibilizzare l’opinione pubblica e politica sul tema, ma il demerito di non essere ancora attuati. Bisogna creare una forte alleanza tra istituzioni governative, parlamentari, scientifiche, accademiche e persone con obesità per coinvolgere e rendere partecipi tutti della necessità di agire ora”, ha aggiunto la Sen. Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo parlamentare “Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili.

L’evento è stato realizzato con il supporto scientifico e istituzionale dell’Intergruppo parlamentare obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili, Intergruppo parlamentare qualità di vita nelle città, Intergruppo parlamentare sanità digitale e terapie digitali, Intergruppo parlamentare per la prevenzione delle emergenze e l’assistenza sanitaria nelle aree interne, Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO) Foundation Spin off Università di Roma Tor Vergata, Istat, Coresearch, Crea Sanità, Bhave, Università di Roma Tor Vergata – Dipartimento di medicina dei servizi e con il contributo non condizionato di Novo Nordisk nell’ambito del progetto internazionale Driving change in obesity.

Durante l’evento hanno ricevuto il premio OPEN l’On. Roberto Pella e la Sen. Daniela Sbrollini e il Sen. Filippo Sensi, Membro della quarta Commissione permanente (Politiche dell’Unione europea), per il loro impegno nella lotta contro l’obesità.

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