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Violenza sulle donne ha più facce, Giornata per eliminarla

Murales contro la violenza sulle donne

Dall’inizio dell’anno in Italia sono state uccise 87 donne nell’ambito familiare e relazionale. La prima è stata Giulia Donato, dopo di lei tante altre, con nomi diversi o con lo stesso come, come riporta la cronaca più recente. La violenza non risparmia nessuna regione, estrazione sociale o età. La più giovane aveva 13 anni e la più anziana ne aveva 95. Oltre la metà sono state uccise da compagni, mariti oppure ex che non accettavano la fine della relazione. Nel nostro Paese tra gli omicidi all’interno delle coppie negli ultimi vent’anni, 88 volte su 100 è stato lui ad uccidere lei. E solo dodici volte su cento succede il contrario.

Nel 2022 in Italia sono stati 14.448 gli accessi di donne in pronto soccorso con indicazione di violenza, con un aumento del 13% rispetto al 2021. In alcuni casi la violenza si consuma silenziosamente tra le mura ed emerge solo quando sfocia in omicidio. Ci sono tante forme di violenza e spesso sono le stesse donne a non riconoscerla. Le leggi ci sono e l’ultimo DDL appena approvato ha un focus sulla prevenzione, ma cambiare la cultura, anche delle donne, è molto più complicato. In Italia il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subìto, nel corso della propria vita, una qualche forma di violenza fisica o sessuale, come ha ricordato il ministro Schillaci.

Oggi, 25 novembre, si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Le vittime di violenza economica (di cui la disoccupazione è un fattore di rischio), psicologica, fisica o digitale, non sempre però ne sono consapevoli. Spesso anche una gelosia morbosa o l’esercitare un controllo viene confuso con qualcosa di normale nella relazione.

Fondazione Onda lancia la campagna #violenzaalplurale

Fondazione Onda, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra oggi, 25 novembre, lancia la campagna di sensibilizzazione “#violenzaalplurale”. L’iniziativa intende far luce su tutti i tipi di violenza femminile e dare supporto alle donne che vivono situazioni di disagio.

«L’obiettivo della campagna è sensibilizzare il pubblico sull’esistenza di diversi tipi di violenza, oltre a quella fisica e sessuale. Esistono, infatti, violenze verbali, psicologiche e persino economiche, che possono culminare o meno in episodi di stalking e di violenza fisica. È importante sottolineare come il controllo che può essere esercitato su una donna non scaturisce solamente dalla forza fisica, ma anche dalla volontà di controllare e limitare la sua libertà personale in tutti i sensi, con lo scopo di isolarla e lederne la dignità. A tutto ciò, si aggiunge anche una tematica nuova, quella della “violenza della malattia”. Quando una patologia irrompe nella vita di una persona, può avere – oltre alle conseguenze psico-fisiche – un impatto drammatico sulla qualità di vita, stravolgendo la quotidianità e le relazioni, minando il senso della propria identità». Lo afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda.

La campagna #violenzaalplurale comprende una campagna digital di awareness e la realizzazione di tre murales, in collaborazione con Stradedarts, a Milano con l’artista SteReal, a Roma con l’artista Napal e a Caserta con l’artista Yele. I murales rappresentano i diversi tipi di violenza. La campagna social, inoltre, è stata insignita della Medaglia del Presidente della Repubblica.

(H) Open Week sulla violenza contro le donne negli oltre 200 ospedali Bollino Rosa

Dal 22 al 28 novembre ci sarà la terza edizione dell’(H) Open Week sulla violenza contro le donne negli oltre 200 ospedali con il Bollino Rosa che hanno al loro interno percorsi dedicati e i centri antiviolenza aderenti all’iniziativa. L’obiettivo è quello di incoraggiare le donne vittime di violenza a rompere il silenzio e avvicinarle alla rete di servizi antiviolenza. Si tratta di percorsi di accoglienza protetta e progetti di continuità assistenziale e di sostegno, che danno strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto. Le strutture aderenti offriranno gratuitamente alla popolazione femminile consulenze, visite, colloqui, info point, e distribuzione di materiale informativo. Tutti i servizi offerti con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione sono consultabili sul sito. È possibile selezionare la regione e la provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali aderenti.

«Purtroppo, vi sono ormai affermazioni standard, che, troppo spesso, non vengono riconosciute quali insulti, e questa violenza verbale, rivolta contro troppi atti e azioni del tutto innocenti delle donne, non viene condannata. Perché? Forse in quanto le donne sono considerate inferiori? Sono senz’altro considerate tali o, meglio, alla stregua di prede, nelle troppe guerre, benché non solo, a cui stiamo assistendo: vengono violentate dai nemici del loro popolo. Non posseggono “armi” con cui difendersi, se non quelle di azzerare i loro cinque sensi, a partire dalla vista, nel tentativo di zittire il loro, proprio corpo, al fine di non cadere nel baratro. È anche perché troppi uomini nel mondo ritengono che debbano possedere le donne. Da ciò le donne non possono, né riescono a trovare una via di fuga. Coloro che vi provano vengono spesso massacrate. Troppi uomini nel mondo confondono le donne, che sono persone, e di cui non si può, né si deve fare ciò che si vuole, con oggetti, con giocattoli». Così commenta Nicla Vassallo, Professore Ordinario di Filosofia Teoretica, Ricercatore associato Cnr, Alumna King’s College London.

L’iniziativa è realizzata con il patrocinio di Ministero dell’Interno, Consiglio Nazionale delle Ricerche, DonnexStrada, Fondazione Libellula e Rifiorire Insieme, e grazie al contributo non condizionante di Aurobindo Pharma Italia, Crédit Agricole Italia, Korian, Prodeco Pharma e TIM.

 

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