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Infertilità, è anche colpa delle polveri sottili

Infertilità, le ciminiere di una fabbrica emettono fumi
In aumento i casi di procreazione mediamente assistita

L’infertilità, sia maschile che femminile, è strettamente legata all’inquinamento dell’aria. Ecco perché i dati diffusi sull’inquinamento a Milano sono “allarmanti”. Questo, non a caso, è l’aggettivo usato per descrivere la situazione da Ermanno Greco (presidente della Società Italiana della Riproduzione – S.I.d.R.).

La polemica

Stando ai dati diffusi da IQAir, Milano sarebbe la città tra le più inquinate al mondo, con una concentrazione di PM2.5 di 29,7 volte il valore guida annuale fissato dall’Oms e una qualità dell’aria molto scarsa su tutta la Pianura Padana. Va detto che i dati sono stati contestati dal sindaco Giuseppe Sala. “Le classifiche di IqAir sono fatte da un ente privato, io sono anche seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono. La qualità dell’aria è migliorata, ma non ancora abbastanza”.

Prevenzione

Al di là di Milano, resta la correlazione tra inquinamento e infertilità, tanto che per Greco la lotta all’inquinamento è fondamentale. Se si vuole garantire alle prossime generazioni nuove prospettive di crescita e una vita sana e prospera – dice il presidente S.I.d.R.- è essenziale seguire un’attenta prevenzione, considerato che l’inquinamento determina anche altre disfunzioni, con danni all’apparato cardiovascolare, patologie dell’apparato respiratorio e a livello andrologico. Per quanto riguarda la fertilità, “non esiste più alcuna prevenzione per gli uomini e spesso gli accertamenti sulla riserva ovarica femminile non sono la routine, ma vengono effettuati solo quando la coppia ha problemi – precisa-. Le tecniche di Procreazione medicalmente assistita (Pma) oggi sono molto efficaci, soprattutto se associate alla diagnosi genetica preimpianto”.

Attenzione all’ambiente

Attualmente, in Italia la fecondazione in vitro contribuisce al 3% circa delle nascite, vale a dire circa 11mila nati, mentre nel mondo sono nati più di 5 milioni di bambini. Le Pma sono passate da 90mila a 110mila, come emerge dalla Relazione al Parlamento sulla PMA 2023 sull’attuazione della Legge 40 del 2004. “Migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo, pertanto, è un primo importante passo per tutelare la nostra salute”, conclude Greco.

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