Ricerca innovazione

Tumore al fegato, 40 pazienti pronti a sperimentare il vaccino

Sistema immunitario , ricercatrice in laboratorio

Il vaccino contro il tumore del fegato non è più solo un sogno, al «Pascale», l’Istituto per i tumori di Napoli, sta per arruolare 40 pazienti che sperimenteranno il vaccino contro questo tipo di tumore. Si parte a settembre, ed è una notizia che sta facendo rapidamente il giro del mondo, dopo gli studi internazionali presentati all’ultimo congresso Asco che ha visto l’Istituto dei tumori di Napoli in prima linea per un altro vaccino, quello contro il tumore al seno.

Il primo al mondo

Ai primi di settembre, dunque, prenderà ufficialmente il via la sperimentazione sul vaccino terapeutico Hepavac, primo vaccino mondiale contro il cancro al fegato scoperto da un team di ricercatori del Pascale coordinato da Luigi Buonaguro.  Dopo il nulla osta anche del Comitato Etico dell’Istituto dei tumori di Napoli tutto è pronto affinché vengano arruolati i primi 40 pazienti affetti da epatocarcinoma non metastatico. Dopo 3 anni di studi, che ha visto coinvolti, oltre all’Italia con il Pascale e il Sacro Cuore di Verona, altri 4 Paesi europei (Germania, Spagna, Belgio e Regno Unito) il protocollo vaccinale è stato approvato dalle Agenzie Regolatorie e la settimana scorsa ha avuto l’ok anche dal Comitato Etico del Pascale. Ultimo atto perché il vaccino prendesse il via. «Se i risultati saranno quelli auspicati – dice Luigi Buonaguro – il nostro sarà il primo vaccino al mondo per il tumore epatico candidato alla sperimentazione su vasta scala per testarne in maniera definitiva l’efficacia e fornire uno strumento terapeutico  per i pazienti affetti da un tumore così letale».

La ricerca

Durante i primi tre anni del progetto i ricercatori del Pascale hanno identificato gli antigeni dell’epatocarcinoma, cioè le proteine presenti in grandi quantità solo sulle cellule tumorali. Questi antigeni sono risultati totalmente nuovi e specifici per il tumore del fegato, infatti non si trovano sulle cellule sane del fegato né in altri organi. Questi antigeni costruiscono il vaccino Hepavac. In questa fase della sperimentazione, che prenderà il via subito dopo l’estate, l’obiettivo primario è stabilirne la sicurezza e valutare la risposta immunitaria. Vale a dire che si valuteranno eventuali segni di risposta al vaccino da parte dei pazienti. Il campione (si diceva 40 pazienti) è troppo esiguo per valutarne anche l’efficacia, ma ovviamente il team di ricercatori del Pascale si augura che durante la sperimentazione il tempo libero da malattia si allunghi e si riduca il tasso di recidiva. La sperimentazione del vaccino Hepavac anticipa di soli 3 mesi un’altra sperimentazione: a inizio 2018 prenderà, infatti, il via il  vaccino Globo HKLH come terapia adiuvante in donne con tumore al seno triplo negativo presentato all’ultimo Congresso Asco di Chicago da un altro oncologo del Pascale, Michelino De Laurentiis.

Polo d’eccellenza

«Sempre più il Pascale conferma il proprio livello di centro di riferimento per l’oncologia mondiale. – dice il direttore generale dell’Irccs partenopeo, Attilio Bianchi –  Questi risultati si raggiungono grazie allo sforzo dei ricercatori, ma anche di tutto il personale medico e paramedico per la dedizione ai pazienti e alla ricerca applicata. Un grazie anche alla sensibilità del presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca che, con il protocollo d’intesa, ha creato le condizioni perché questo progresso clinico e scientifico abbia le basi per durare nel tempo verso nuovi e sempre più ambiziosi traguardi».

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