«No ai viaggi della speranza per curare patologie tiroidee e più prevenzione per le malattie autoimmuni, a partire da campagne di sensibilizzazione nelle scuole». E’ il messaggio che viene fuori al termine della due giorni del corso di aggiornamento su Malattie endocrino-metaboliche svoltosi all’hotel Alabardieri di Napoli e organizzato dall’Ame Campania (associazione medici endocrinologi).
A sostenerlo il dottor Pietro Lanzetta, referente Ame e coordinatore in Campania dello studio dell’Istituto Superiore di Sanità nelle scuole di primo e secondo grado per la prevenzione di malattie autoimmuni.
Lo studio
«A San Gennaro Vesuviano – ha spiegato – è stata già completata la fase di prevenzione, che presto verrà allargata ad altri comuni della regione. Da questi studio è stato possibile riscontrare come i ragazzi facciamo scarso uso di sale iodato e come ci sia un’alta incidenza di patologie autoimmuni, come tiroiditi croniche».
Importante dunque per prevenire patologie come diabete, dislipidemie, osteoporosi e tireopatie, risulta essere la prevenzione, che va portata avanti già in età giovanile. Concordi anche gli altri due responsabili scientifici del corso, Vincenzo Novizio (consigliere nazionale Ame) e Francesco Scavuzzo, responsabile dell’unità operativa Endocrinologia dell’ospedale Cardarelli di Napoli. «Abbiamo una alta incidenza di malattie tiroidee – spiega Scavuzzo – e corsi di aggiornamento come questi servono a creare sinergie e migliorare l’offerta qualitativa in Campania».
I viaggi della speranza
Novizio in particolare ha posto l’accento proprio sulla “mobilità sanitaria passiva” che caratterizza la Campania, facendone la regione più indebitata in Italia, con una spesa che supera i 281 milioni di euro per i cosiddetti “viaggi della speranza” presso le strutture fuori regione. «Per questo – dice – sempre più pressante diventa l’esigenza di un costante e proficuo aggiornamento di tutti noi operatori. Questo miglioramento non potrà che avere effetti positivi sulla mobilità sanitaria passiva».
Commenta