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Allergie respiratorie in crescita, complice l’inquinamento

allergie respiratorie, medico visita paziente, poggiando dietro la schiena strumentazione medico

Entro il 2050, gli esperti stimano che oltre il 50% della popolazione sarà allergica. Secondo l’Accademia europea di allergologia, oggi sono 100 milioni i cittadini europei che soffrono di rinite allergica e 70 milioni di asma. Le due patologie spesso sono associate, al punto che oltre il 90% degli asmatici ha anche la rinite e metà delle persone che hanno la rinite hanno l’asma in diverse gravità. L’andamento crescente delle allergie respiratorie difficilmente potrà cambiare rotta, poiché si lega ai cambiamenti climatici e all’inquinamento. Quest’ultimo, tra le altre cose, rende i pollini più irritanti, anche per chi di fatto non sarebbe allergico.

Allergie respiratorie e sintomi 

Le allergie respiratorie sono in aumento in tutto il mondo, complici i cambiamenti climatici e l’inquinamento. Soltanto l’asma è responsabile di oltre mille morti al giorno a livello globale, molte delle quali evitabili se trattate in modo efficace. Infatti, secondo gli esperti, il controllo/remissione dei sintomi limiterebbe il rischio di crisi, talvolta anche mortali. In particolare, la terapia è importante per scongiurare l’asma.

I sintomi più diffusi sono soprattutto tosse e difficoltà respiratoria che richiedono visite cliniche durante l’attacco e/o ricoveri per la gestione dei casi più severi. In Italia, i costi diretti dell’asma (per l’uso di farmaci e per i servizi sanitari) rappresentano circa l’1-2 per cento della spesa sanitaria, mentre sono maggiori quelli delle allergie che coinvolgono 12 milioni di persone.

Fattori di rischio allergie respiratorie

Ci sono fattori che influenzano l’emergere di queste malattie, come il basso reddito e condizioni di vita più disagiate. Anche il livello di igiene e l’esposizione a sostanze inquinanti possono incidere sulla risposta immune, favorendo la sensibilizzazione allergica. Lo stile di vita occidentale e l’emergenza climatica possono prolungare e facilitare l’esposizione agli allergeni.

Il Patto di Legislatura

Le allergie respiratorie hanno costi sociali ed economico, ma manca ad oggi una rete clinica dedicata all’allergologia che possa contrastare il loro impatto sulla vita dei cittadini. Per questo l’Intergruppo parlamentare sulle Allergie respiratorie ha redatto un documento che invita Governo, Parlamento, Regioni e forze politiche a intraprendere azioni. Il Patto di Legislatura, presentato oggi alla Camera dei Deputati, è stato redatto dai Presidenti dell’Intergruppo parlamentare sulle Allergie respiratorie, On. Paolo Ciani e Sen. Daniela Sbrolini, insieme ai membri del Comitato tecnico scientifico e dei Tavoli di lavoro dell’Intergruppo stesso. 

“Chiediamo che la Missione 6 del PNRR riservi una peculiare attenzione legislativa e istituzionale al ruolo dello specialista in Allergologia e Immunologia Clinica, in tema di riordino dell’assistenza territoriale, considerando una grave mancanze che la figura dell’allergologo non venga mai ricompresa tra i numerosi professionisti che saranno chiamati a fornire assistenza nelle case della comunità”, ha dichiarato l’On. Paolo Ciani, Presidente Intergruppo parlamentare sulle Allergie respiratorie e Segretario della 12a Commissione permanente (Affari Sociali) della Camera dei Deputati. 

“L’assistenza allergologica versa in una situazione spesso preoccupante, fortemente ridimensionata ovunque e quasi completamente scomparsa in alcuni ambiti regionali”, ha sottolineato la Sen. Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo parlamentare sulle Allergie respiratorie e Vice Presidente della 1Oa Commissione permanente (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato.

Malattie allergiche in aumento

“Le malattie allergiche comportano un grande carico assistenziale, avendo raggiunto ormai una prevalenza nella popolazione generale del 20 per cento. È ulteriormente preoccupante il loro continuo incremento”, ha ribadito Mario Di Gioacchino, Presidente Comitato scientifico dell’Intergruppo parlamentare sulle Allergie respiratorie e Presidente Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAIAC). A fronte di questo scenario, è grave la mancanza di ogni riferimento alla definizione di una rete clinica dedicata all’allergologia, a differenza di quanto previsto per numerose altre discipline a minore impatto epidemiologico ed assistenziale”.

Stretta relazione con l’inquinamento

“Le malattie allergiche sono strettamente correlate all’inquinamento e alla immissione di nuove sostanze chimiche nell’ambiente di vita. Perciò è prevedibile che il carico assistenziale sarà destinato ad accrescersi ulteriormente nel tempo e con esso i costi sanitari che potrebbero invece essere ridotti con l’adozione di politiche pubbliche orientate alle buone pratiche della prevenzione”, ha detto Andrea Lenzi, Presidente Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (CNBBSV) della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Presidente dell’Health City Institute. 

“Con il Patto di Legislatura lanciato oggi vogliamo richiamare l’attenzione della politica all’impegno di porre le allergie respiratorie al centro della propria agenda legislativa”, ha ribadito Federico Serra, capo segreteria tecnica Intergruppo Parlamentare sulle Allergie respiratorie, “Occorre potenziare e razionare l’assistenza alle persone che soffrono di queste malattie, aumentare i fondi per la ricerca, implementare la gestione integrata, promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini e assicurare il pieno accesso alle cure e ai trattamenti in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale”.

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