Anziani Prevenzione

Influenza e non solo, picco in arrivo. Vaccini, quali e quando

Medici di famiglia vaccinano la popolazione
Per i pazienti fragili "fondamentali vaccini contro influenza, Covid, Pneumococco, Herpes Zoster, Meningococco, Virus Sinciziale, ma anche per PrEP e anticorpi monoclonali"

I soggetti fragili hanno un rischio maggiore di malattia grave e ospedalizzazione in caso di infezioni. Si tratta di anziani, pazienti oncologici, diabetici, immunocompromessi, con comorbidità e altre malattie croniche. Da pochi giorni sono iniziate le campagne vaccinali con i vaccini anti Covid a mRNA aggiornati e contro l’influenza.

Secondo le evidenze scientifiche, i vaccini oggi sono il mezzo più efficace di prevenzione, soprattutto per i soggetti più vulnerabili. “In base ai primi dati dell’emisfero australe il virus influenzale circolerà anche in Italia in maniera abbastanza virulenta. Il picco influenzale si prevede tra dicembre e gennaio”. Lo ha annunciato il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT, durante l’incontro: “Prevenzione: obiettivo primario il paziente fragile. Nuove strategie ed approcci”, al Ministero della Salute. L’iniziativa, nell’ambito del progetto “La Sanità che vorrei”, è promossa dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, in collaborazione con altre società scientifiche, Istituto Superiore di Sanità e associazioni di pazienti.

Influenza, picco da dicembre

Durante lo scorso inverno, l’ondata influenzale è stata virulenta, per via della circolazione limitata dei virus negli anni precedenti (per le misure anti-Covid), con un picco anticipato già a novembre. Quest’anno gli specialisti prevedono un’attenuazione rispetto allo scorso anno, ma non con minore gravità.

“I primi dati dell’emisfero australe fanno supporre che il virus influenzale circolerà anche in Italia in maniera abbastanza virulenta”, ha spiegato il Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT. “Il picco influenzale, lo scorso anno anticipato, si prevede che giungerà tra dicembre e gennaio. La vaccinazione è lo strumento più indicato per limitare la circolazione dei virus, con particolare attenzione per le persone fragili, maggiormente esposte alle forme gravi. Le vaccinazioni contro influenza e Covid si possono fare anche contemporaneamente senza che ciò comporti alcun effetto collaterale”.

Vaccino previene Long Covid

“In questo mese di ottobre, il numero di casi di SARS-CoV-2 registrato dall’ISS ogni settimana è in lieve diminuzione, anche se la circolazione del virus resta abbastanza sostenuta” ha evidenziato la Prof.ssa Anna Teresa Palamara, Direttore Dipartimento Malattie Infettive, ISS.  “Ciononostante – ha continuato – l’impatto in termini di casi gravi, ospedalizzazioni e mortalità, resta limitato in quanto la maggioranza della popolazione è protetta dalla vaccinazione dall’infezione pregressa o da entrambe. Ciò significa anche che dobbiamo mantenere elevato il livello di protezione, soprattutto negli anziani e nelle persone fragili che possono andare incontro, con maggiore probabilità, a una malattia severa. La vaccinazione è importante anche per prevenire il Long Covid, patologia sulla quale stanno emergendo sempre nuovi dati”.

Vaccini adulti, quali e quando

La popolazione fragile è esposta a infezioni potenzialmente gravi. “I vaccini contro Pneumococco, Herpes Zoster, Meningococco, Virus Respiratorio Sinciziale rappresentano una grande opportunità contro queste importanti minacce”, ha sottolineato il Prof. Claudio Mastroianni.

Lo Pneumococco può provocare polmoniti ed essere causa di mortalità nell’anziano. L’Herpes Zoster è una malattia con una grave compromissione della qualità della vita con la nevralgia post-erpetica. Inoltre, nel paziente oncologico può anche ritardare la cura della patologia di base. Per queste infezioni esistono vaccini di cui è riconosciuta l’efficacia e la sicurezza. La vaccinazione ha anche una funzione contro l’antibiotico-resistenza, in quanto limita l’uso inappropriato della terapia antibiotica”.

Il Prof. Mauro Cozzoli, Professore Emerito di Teologia Morale presso la Pontificia Università Lateranense e referente sul tema della bioetica presso le CEI, ha messo in luce la dimensione etica della vaccinazione, che diventa un “dovere morale che risponde alla coscienza individuale”.

Prep e anticorpi monoclonali

Il progresso scientifico aumenta i mezzi a disposizione della prevenzione e della cura. “Oltre alle misure di contenimento non farmacologiche conosciute durante la pandemia (mascherine, lavaggio mani, distanziamento) e ai vaccini, si deve considerare anche la prevenzione farmacologica”, ha detto il Prof. Massimo Andreoni. “In questo ambito meritano una menzione particola la Profilassi Pre-Esposizione (PrEP) contro l’HIV, ha continuato. “Difatti permette nella popolazione con comportamenti a rischio di prevenire il contagio, e gli anticorpi monoclonali, che durante la pandemia hanno svolto una funzione decisiva nel limitare la diffusone di malattia severa in pazienti immunocompromessi dove la protezione dei vaccini era limitata”.

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