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Diabete: perché è in aumento, riconoscerlo e prevenire

disegno di uomini e donne nei vari momenti della quotidianità con diabete
A lungo termine, l’iperglicemia può portare a complicanze gravi come la retinopatia, la nefropatia, la neuropatia e le malattie cardiovascolari.

Il diabete colpisce quasi quattro milioni di persone solo in Italia, secondo i dati Istat. Viene considerata una pandemia silenziosa con costi sociali e umani. Ad oggi colpisce il 6,6 per cento della popolazione generale. Si tratta di una patologia cronica e l’incidenza è in costante aumento in tutto il mondo, anche tra gli under 18. Questa malattia può portare a complicanze, tra cui problemi cardiovascolari, danni ai nervi, ai reni e agli occhi. Eppure oltre un milione di casi restano ancora senza una diagnosi. Il diabete può essere di tipo 1 e di tipo 2: due forme strettamente legate all’età. In genere, il tipo 1 insorge nell’infanzia o nell’adolescenza. Il tipo 2 è legato all’avanzare dell’età e allo stile di vita. Solitamente compare dopo i 40 anni, sebbene possa manifestarsi anche prima a causa di abitudini di vita scorrette.

Pre-diabete

Diabetici non si diventa da un giorno all’altro. Quando si parla di diabete di tipo II le premesse che conducono alla malattia in genere vanno avanti per diversi anni. secondo i numeri, oltre quattro milioni di italiani, si trovano in una condizione di pre-diabete, si tratta soprattutto di donne. Almeno una persona su quattro scivolerà verso il diabete conclamato entro cinque anni. Nell’11 per cento dei casi non trattati, la malattia arriva entro tre anni e nel 25 per cento entro cinque anni.

L’aumento dei casi

Sono 400mila i casi in più dopo i due anni di pandemia da Covid-19. Si stima, infatti, che la prevalenza del diabete sia cresciuta del 14 per cento nella popolazione tra il 2019 e il 2022. L’aumento è legato al continuo invecchiamento della popolazione, ma anche a fattori di rischio peggiorati durante la pandemia, tra cui sedentarietà e aumento di peso. Inoltre sui numeri incidono anche le diagnosi più precoci.

Sintomi

Il diabete può rimanere silente a lungo oppure dare sintomi nei casi acuti, come: stanchezza, maggiore frequenza urinaria con conseguente sete, perdita di peso, dolori addominali, aumento dell’appetito, nausea, vomito e visione offuscata. A lungo termine, l’iperglicemia può portare a complicanze gravi come la retinopatia, la nefropatia, la neuropatia e le malattie cardiovascolari.

Cause del diabete

Secondo i dati a disposizione, il diabete di tipo 1 è causato da fattori ereditari o anche alcune infezioni virali. Per il diabete di tipo 2, invece, oltre a incidere la familiarità, influisce uno stile di vita sedentario, un’alimentazione con troppi grassi e zuccheri, il sovrappeso e l’obesità.

Prevenzione

Il diabete di tipo 1 oggi  non può essere prevenuto. Uno stile di vita sano può, invece, prevenire quello di tipo 2. Per ridurre il rischio le linee guida raccomandano una dieta a basso contenuto di grassi e calorie, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre. Il sovrappeso e l’obesità sono due gravi fattori di rischio per il diabete di tipo 2, per questo l’esercizio fisico regolare è un mezzo di prevenzione importante.

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