Associazioni pazienti

Breast Unit, cure migliori e meno spostamenti, focus Sicilia

focus Sicilia Una donna malata di tumore

Ogni anno, circa 270 mila italiani sono colpiti dal cancro. In Sicilia, nel 2019, sono stati stimati 27.150 nuovi casi di tumore, 13.900 negli uomini e 13.250 nelle donne. Le percentuali di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi, pari al 60 per cento fra le donne e al 52 per cento fra gli uomini, collocano la Regione Siciliana al terzultimo posto in Italia, prima di Sardegna e Campania. Si registra, inoltre, un aumento dell’incidenza delle patologie tumorali a fronte di un decremento della mortalità, di un miglioramento delle cure e di diagnosi precoci. Secondo i dati dell’Indagine ISTAT 2023, in Italia i tumori causano poco meno di un terzo (28% nel 2019) dei decessi totali e rappresentano la seconda causa di morte dopo l’insieme delle malattie del sistema circolatorio.

Per il 2023, sono state stimate 395 mila nuove diagnosi di tumore: 208 mila negli uomini e 187 mila nelle donne. Nel post pandemia si è avuta una ondata di casi, se si considera che, in tre anni, l’incremento è stato di 18.400 diagnosi (erano 376.600 nel 2020). Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2023, è il carcinoma della mammella (55.900 casi), seguito dal colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100) e vescica (29.700). E, nel 2022, il livello nazionale ha avuto un calo del 3% della
copertura degli screening mammografico (43%) e colorettale (27%), che nel 2021 erano tornati ai livelli prepandemici.

Rete oncologica in Sicilia 

A una settimana dal World Cancer Day che si celebra in tutto il mondo ogni 4 febbraio, si sono confrontati gli esperti della Regione Siciliana, nell’ambito dell’evento dal titolo “Best Care Breast. Quale governance efficace nel percorso di cura del paziente oncologico”. L’incontro organizzato da Sineos Healthcare Solutions, con il contributo non condizionante di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, ha ottenuto il patrocinio dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, dell’Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere – ANMDO, del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri – CIPOMO, del Collegio Oncologi Medici Universitari – COMU, della Fondazione Siciliana per l’Oncologia, della delegazione Siciliana di Europa Donna e di Salute Donna Odv – Associazione per la prevenzione e lotta ai tumori femminili.

“La governance, cioè la gestione di risorse umane e tecnologiche e di competenze professionali, è senza dubbio l’elemento principale della presa in carico del paziente oncologico nel suo percorso di diagnosi e cura che non può prescindere oggi da una organizzazione sotto forma di rete oncologica regionale – ha affermato il professore Vincenzo Adamo, coordinatore Rete Oncologica Siciliana Re. O.S., il quale ha aggiunto – Affinchè una rete oncologica possa funzionare, la governance deve passare attraverso l’attivazione e il controllo dei PDTA (percorsi diagnostici terapeutici) delle
neoplasie più rappresentate in termini di incidenza e mortalità.”

Sui progressi registrati dalla Re.O.S. ha, poi, sottolineato: “La Rete Oncologica Siciliana-
Re.O.S. con i suoi 8 PDTA già approvati ed attivati (tumori della mammella, polmone, ovaio, prostata, colon-retto, melanoma, tiroide, e mesotelioma) negli ultimi tre anni, sta garantendo organizzazione, competenza, efficienza e anche equità di prestazioni e cure nell’ambito delle aree oncologiche del territorio siciliano.”

Tumore al seno e nuove Breast Unit in Sicilia

In Sicilia, il tumore alla mammella ha una incidenza del 30,5%4. “L ‘identificazione in tutto il territorio siciliano delle Breast Unit, come da decreto assessoriale n.49 del gennaio 2020, ha avuto dei risvolti positivi su due fronti – ha dichiarato la
dott.ssa Francesca Catalano, direttore U.O. Senologia A.O.E. Cannizzaro di Catania e coordinatrice Rete senologica regione siciliana. Abbiamo garantito da un lato la migliore cura per le pazienti affette da tumore mammario, assistite praticamente a casa senza affrontare i lunghi viaggi verso regioni ritenute più preparate in ambito sanitario; e contestualmente siamo riusciti, con una buona comunicazione, a ridurre la percentuale della mobilità passiva per la cura di questa malattia oncologica che rappresenta la prima causa di morte per le donne. È indubbio che resti ancora molto da fare anche per le altre patologie oncologiche, ma siamo comunque pronti a dare una corretta immagine della sanità siciliana che a mio parere, non resta indietro rispetto a quella delle altre regioni italiane, così come dimostrano gli ultimi dati.”

UFA – Unità Farmaci Antiblastici

Il farmacista ospedaliero, e in particolare dell’UFA, beneficia di un rapporto diretto con
paziente e medico e si pone come filtro tra di loro e figura chiave nell’implementazione e nel monitoraggio dei PDTA. “La nostra missione riguarda la presa in carico del paziente oncologico, prendendosi cura di lui da tutti i punti di vista”, ha affermato il dott. Paolo Amari, Dirigente Farmacista UOC Farmacia ARNAS Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo.

La voce dei pazienti

“In un contesto come quello siciliano, la rete diventa oltremodo centrale. – ha puntualizzato la dott.ssa Carmela Amato, referente Europa Donna Sicilia. – La rete delle associazioni crea un grande valore di tipo relazionale, permette di mettere in comunicazione quasi diretta le pazienti con le Istituzioni e raccoglie le istanze delle pazienti trasferendole ai tavoli istituzionali regionali, mettendoli a sistema, con l’obiettivo di migliorare le condizioni delle pazienti con tumore al seno”.

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