Prevenzione

Screening, parte la campagna voluta da FAVO e Underforty

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I camper della salute saranno in strada a partire da Fuorigrotta (1 marzo) per proseguire poi nei comuni della Terra dei Fuochi

A causa del disastro ambientale degli anni passati, la Campania è una regine nella quale si è registrato e si registra ancora oggi un’incidenza tumorale più alta che in altre regioni. Tra mito e realtà, la Terra dei Fuochi si lascia alle spalle un tributo molto alto. Per cercare di intercettare in maniera precoce alcuni tumori particolarmente insidiosi, parte a marzo una campagna di screening voluta dalla Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) e l’Associazione Underforty Women Breast Care Onlus.

I camper della salute

Si parte da Fuorigrotta con una squadra di medici che raggiungeranno i cittadini con i camper della salute. Poi gli screening proseguiranno nei Comuni tristemente noti per l’inquinamento ambientale e racchiusi in quella che è diventata per tutti la Terra dei Fuochi. Le visite saranno naturalmente gratuite, particolarmente utili per tutte le donne che voglio levarsi il pensiero.

Una diagnosi precoce

«Il tumore al seno – spiegano Sergio Canzanella (Segretario FAVO Regione Campania) e Massimiliano D’Aiuto (Direttore Scientifico dell’Underforty) – colpisce una donna su otto ed è la prima causa di mortalità per tumore nel sesso femminile, con un tasso di mortalità del 16% di tutti i decessi per causa oncologica. La terapia di queste neoplasie richiede la presa in carico da parte delle Breast Unit (Centri di senologia di alta specializzazione multidisciplinare e multiprofessionale), la ricerca ha fatto passi avanti, al punto che attraverso un prelievo di sangue è possibile attestare se una donna sia portatrice di un gene modificato che la candida ad avere più dell’85% di probabilità di sviluppare il tumore della mammella e dell’ovaio ereditario. Con i test genetici è possibile individuare la presenza di mutazioni a carico dei geni BRCA, consentendo di selezionare le pazienti ad alto rischio eredo-familiare da avviare a programmi mirati di screening con un’offerta diagnostica personalizzata. La Regione – concludono i due – ha scelto con questa iniziativa di ampliare ancor più il ventaglio degli screening sul territorio, una scelta lungimirante per la salute dei cittadini e per le casse del sistema sanitario».

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