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Laurea honoris causa in medicina per Papa Francesco, «medico delle anime»

Papa Francesco apre sul fine vita: “cure proporzionali alla persona”

Una laurea in medicina per Papa Francesco. Il titolo accademico Honors causa arriverà al Santo Padre dall’Università di Salerno. Ad annunciarlo sono stati il rettore Aurelio Tommasetti e Mario Capunzo, direttore del dipartimento di medicina, chirurgia e odontoiatria della “Scuola medica salernitana”. La notizia è stata data nel corso del convegno “Umanizzazione della Medicina – Curare e prendersi cura”, promosso dall’Associazione Medici Cattolici Italiani con il dipartimento di medicina e chirurgia dell’Università di Salerno e l’Omceo di Salerno.

Medico della anime

«La Scuola Medica Salernitana, la più antica scuola di medicina al mondo che oggi rivive nel dipartimento di medicina e chirurgia dell’ateneo salernitano, intende conferire la laurea honoris causa al Santo Padre – si legge in una nota ufficiale inviata a Papa Francesco e al cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin – per le sue doti e capacità, universalmente riconosciute, di medico delle anime e di intimo conoscitore dei bisogni delle persone più deboli, più povere, più bisognose della divina misericordia e della umana solidarietà».

Curare la sofferenza

Ai lavori, moderati da Mario Ascolese, presidente campano dei medici cattolici, sono intervenuti, tra gli altri, Francesco Paolo Adorno, docente di Filosofia morale e bioetica dell’Università di Salerno che ha parlato di concetto e funzione della cura; Filippo Maria Boscia, presidente nazionale dei medici cattolici, che ha accolto con gioia l’iniziativa, affermando che «il dolore umano, sia quello di origine fisica che quello di origine spirituale, è sempre dolore della persona. La sofferenza è sempre globale. Questo fatto ci porta a insistere perché nell’avvicinarsi al dolore e alla sofferenza sia in ambito medico che in altre situazioni, non si perda mai di vista la dimensione interpersonale, spirituale e sociale». Per padre Domenico Marafioti sj, preside Pontificia Facoltà Teologica Italia Meridionale “Bisognerebbe stabilire due tipi di relazione con il paziente, una professionale, di cura e di aiuto, e una di solidarietà umana, prossimità e comprensione. Il medico deve curare con competenza, e farsi prossimo come il samaritano della parabola”.

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