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Procreazione assistita, ecco cosa c’è da sapere

Una donna in gravidanza grazie a ovociti donati 14 anni fa

Si dice che ad una certa età ogni donna inizi a sentire il ticchettio del suo orologio biologico. Solo un modo di dire, o l’orologio biologico esiste veramente? Secondo i medici di 9.baby, network specializzato in medicina della riproduzione, «conoscere bene il proprio corpo e reagire prontamente ai segnali è importante. Una donna che desidera diventare mamma dopo circa un anno di tentativi infruttuosi, specialmente se ha un’età superiore ai 30, dovrebbe considerare la possibilità di rivolgersi ad uno specialista. In caso di difficoltà nel concepimento è sicuramente indicato sottoporsi quanto prima ad indagini più approfondite, per entrambi i futuri genitori». Il discorso è che in alcune situazioni la riserva ovarica, vale a dire il patrimonio follicolare e ovocitario di una donna, potrebbe essere ridotta. Questo può succedere anche in donne più giovani e ci sono alcuni campanelli d’allarme da non sottovalutare, ad esempio familiarità di menopausa precoce. In questi casi è bene fare delle indagini ecografiche e di laboratorio che permettono di ottenere informazioni sul probabile stato di fertilità e sulla previsione di risposta ai trattamenti. Tra gli esami che possono tracciare un primo quadro e offrire una «fotografia» dello stato della riserva ovarica di una donna c’è quello del sangue, che consiste nel dosare l’FSH, ormone follicolo stimolante, e l’ormone antimulleriano, AMH. Oltre a questo si può procedere con un esame ecografico della conta dei follicoli antrali e del calcolo del volume ovarico.

Culle vuote

Il fenomeno dell’infertilità è così diffuso che in Italia si assiste ogni anno alla costante e progressiva diminuzione delle nascite, le culle sono sempre più vuote e l’età media per il primo (e spesso unico) parto va oltre la soglia dei 30anni. Molti fattori contribuiscono a spiegare questo fenomeno. Tra questi, il potenziale riproduttivo che la donna porta con sé dal momento in cui è concepita, che diminuisce con l’avanzare dell’età: alla nascita, una donna possiede circa 1-2 milioni di follicoli ma, attorno ai 35 anni il numero è già sceso a 25.000, riducendosi progressivamente fino al momento della menopausa.

Diretta streaming

«Visto che sono tante le domande e i dubbi che le coppie si pongono quando iniziano il percorso di ricerca di un bimbo tramite la fecondazione assistita – dice Andrea Borini, responsabile medico-scientifico del network – abbiamo deciso di organizzare un evento in live streaming nel quale affrontare i temi legati alla fertilità: per partecipare direttamente e sottoporre le proprie domande è sufficiente accedere alla diretta web con un PC collegato a internet o un qualsiasi strumento di navigazione».

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