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Giovani in preda all’ansia. 1 su 10 fa uso di calmanti

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Il 10% degli studenti italiani tra i 14 e i 19 anni soffre di ansia e nell’anno scolastico appena concluso ha fatto uso di calmanti e ansiolitici. Lo dice l’indagine dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza che ha coinvolto 8mila adolescenti in tutta Italia attraverso un questionario in forma anonima. Per uno su dieci l’incapacità di gestire le preoccupazioni di tutti i giorni si è risolta con il ricorso agli psicofarmaci. Il 20%, invece, ha chiesto aiuto a uno psicologo.

Inoltre, il disagio giovanile spesso resta sottotraccia. Maura Manca, presidente dell’Osservatorio, invita a riflettere. I numeri sono preoccupanti: c’è un ricorso sempre più frequente ai farmaci da parte dei ragazzi. Li rubano dall’armadietto dei genitori o, più spesso, li trovano online. Ma capita anche che se li scambino tra di loro, senza considerare poi le conseguenze.

Maura Manca spiega che ognuno ha la sua storia, ma in generale il quadro che ne emerge rivela un tratto comune: l’incapacità di gestire le sconfitte. I giovani oggi non riescono a tollerare la frustrazione e cercano sempre un rimedio al di fuori di sé.

Colpa anche di un’educazione, secondo la psicoterapeuta, fatta di pochi “no”. Ai ragazzi non viene insegnato il valore della fatica. Così i figli, quando si trovano di fronte ai problemi, al posto di credere nelle proprie capacità, si affidano a qualcos’altro. È un atto di sfiducia verso se stessi. Spesso, poi, si tratta di soluzioni immediate che tamponano la crisi d’ansia momentanea, senza risolvere davvero il problema.

Poi c’è la tecnologia che fa il resto: se per certi versi ha creato una generazione di adulti precoci, dall’altro ha reso gli adolescenti più insicuri nei rapporti personali. Una trappola, quella dei social network, ad esempio, che costringe i ragazzi a essere sempre attivi e collegati con il mondo. Senza mai staccare davvero il cervello.

Maura Manca all’Huff post ha spiegato come fare a gestire l’ansia.
1. Il segreto è guardare la paura da un altro punto di vista. Da ostacolo, l’ansia può trasformarsi in un alleato e aiutarci a ottenere risultati migliori. A scuola come nella vita. Il perché è semplice. L’ansia crea uno stato di allerta nel nostro organismo capace di aumentare i livelli di adrenalina e attenzione, migliorando così la concentrazione. Quindi, assicura Manca, se sfruttata nel giusto modo, può trasformarsi in un’arma in più.
2. La tensione è positiva. Se ben incanalata, aumenta la prestazione. A patto però che non si trasformi in panico. Come fare allora per gestirla? Un buon metodo, assicura Manca, è quello di restare ancorati al presente e affrontare le prove una per volta. Quindi non guardare il problema nel suo complesso ma frammentarlo. E così, anche la montagna più grande si trasformerà in una passeggiata.
3. Pensate a tutte le volte che vi siete detti: “Sembrava impossibile, e invece ce l’ho fatta”. Ecco, questo è buon modo per sciogliere la paura in un sorriso, assicura Manca. “Guardarsi indietro e ripensare a tutto quello che si è fatto fino a quel momento è la chiave per sconfiggere anche il peggiore dei catastrofismi”.

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