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Assistenza e carità cristiana, un appello da Napoli

tumori pediatrici

«Non possiamo permetterci emarginazione, né si può lasciare indietro nessuno, se vogliamo una società democratica che rispetti i diritti di cittadinanza. Dobbiamo dirlo con forza ai politici anche a quelli che ora verranno». E’ questo il senso dell’appello lanciato oggi (martedì 22 maggio) nel corso del confronto tenutosi a Napoli (Napoli all’Arciconfraternita dei Pellegrini nell’ambito delle celebrazioni dei 440 anni di attività) tra le maggiori istituzioni assistenziali di ispirazione cristiana.

Assistenza e carità

Esperienze uniche di assistenza e carità ma anche di grande rilevanza nella ricerca scientifica e di attenzione ai casi umani più gravi nel mondo. Basti pensare alla vicenda del piccolo Alfie che al Bambin Gesù di Roma aveva trovato la possibilità di assistenza prima della drammatica conclusione.  «Al Serafico c’è un grande legame con Napoli perché è stato fondato da San Ludovico da Casoria, il San Francesco moderno. Noi dobbiamo oggi tornare a garantire il diritto pieno alla salute come indicato dalla Costituzione per dare risposte ai cittadini più disagiati. Ma anche la sostenibilità, di ecologia integrale nelle nostre strutture è fondamentale e siamo oggi un’avanguardia come anche il New York Times ci ha di recente riconosciuto», ha sottolineato Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi. Rispetto dei diritti e tutela delle fragilità, dunque con un ruolo centrale per una società più democratica.

Fare bene al Sud

«Noi siamo tra le quattro strutture specialistiche pediatriche d’Italia e riusciamo a fare ottima assistenza tanto è vero che aumentano anche le convenzioni con altre regioni del Mezzogiorno», sottolinea direttrice dell’Ospedale Santobono di Napoli Anna Maria Minicucci, principale presidio ospedaliero pediatrico dell’Italia meridionale.  Sulla stessa lunghezza d’onda anche il commento di Giuseppe Meloni, direttore dell’Ospedale Bambino Gesù: «La nostra attività principale è quella del prendersi cura delle persone seguendo le indicazioni del Papa. Una attività spirituale e materiale; un messaggio di attenzione nel mondo che noi effettuiamo con una sorta di azione di diplomazia sanitaria e non solo».

Il network

Grande è stata l’attenzione alla vita e alla salute dei più poveri tra i piccoli, nel corso dell’incontro dedicato alla Carità verso i malati in un dialogo tra le tre strutture. L’iniziativa, dopo il saluto del primicerio del’arciconfraternita Vincenzo Galgano e del direttore sanitario dell’ospedale Pellegrini Mariella Corvino, ha visto anche le testimonianze del presidente emerito della Corte costituzionale Francesco Maria Casavola che si è soffermato in particolare sulla visione europea della povertà in un contesto in cui lo sviluppo economico ha provocato nuovo disagio, e i medici Pio Caso e Carlo Ruosi. Ha moderato Massimo Milone, direttore di Rai Vaticano.

Gli obiettivi dell’Arciconfraternita

Per  il primicerio dell’Arciconfraternita Vincenzo Galgano: «Nel quadro del rinnovamento delle funzioni e dei compiti della secolare confraternita dei Pellegrini, che deve tornare ad essere un valore della città soprattutto come promotore di cultura e di socialità cristiana si prosegue in questa attenzione ai più disperati, ai poveri, agli emarginati, ai bambini e agli anziani nella speranza di migliorare in qualche modo i servizi sanitari di questa città».

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