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Legionella, identikit del batterio killer

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A Bresso, nel milanese, c’è ormai un vero e proprio allarme sanitario a causa di un batterio killer. Dopo la morte di due anziani, un uomo e una donna di 94 anni deceduti tra domenica e lunedì, un’altra donna è deceduta oggi per le complicanze sopraggiunte dopo aver contratto la legionella. L’anziana aveva 84 anni ed era ricoverata all’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo (Milano), dove sono avvenuti gli altri due decessi.

Situazione critica

A confermare (come riportato dalle agenzia di stampa) la situazione «complicata» e «critica» è stato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera che ha spiegato che è stata attivata una task-force. «C’è una situazione critica, un’epidemia di legionella, 17 persone colpite e due morti» ha detto Gallera a margine del tavolo sulla sicurezza negli ospedali al Pirelli. «Abbiamo avviato da subito una task force» ha sottolineato l’assessore, ricordando alcune importanti precauzioni per evitare il contagio: «Pulire i filtri dei rubinetti, lasciare scorrere l’acqua e aprire le finestre quando si fa una doccia calda e pulire molto bene i bacini d’acqua stagnante, perché la legionella non si trasmette bevendo l’acqua o con il contatto personale, ma per inalazione».

Come avviene il contagio

la legionella si chiama così perché il nome si lega ad un raduno di ex combattenti della guerra in Vietnam (appartenenti all’American Legion) tenutosi nel luglio del 1976 presso l’albergo Bellevue-Stratford di Philadelfia (USA). Durante questo incontro su circa 4.000 partecipanti, ben 221 furono colpiti da polmonite acuta e 29 non riuscirono a sopravvivere. Tra le varie ipotesi, si pensò anche ad un attacco biologico da parte dei Russi. Solo dopo si scoprì che la causa di quei decessi era semplicemente batterica.
Nel gennaio del 1977, il CDC di Atlanta scoprì che la malattia era stata causata da un “nuovo” batterio.
Batteri in precedenza sconosciuti, che si erano sviluppati nell’impianto di condizionamento. Il contagio avviene infatti inalando acqua contaminata sotto forma di “aerosol” generati da rubinetti, docce ed impianti di umidificazione. Le persone possono essere esposte a queste fonti in casa, nel luogo di lavoro o in altri posti pubblici (quali ad esempio gli ospedali o gli alberghi). I sintomi più frequenti della malattia dei legionari sono: polmonite, febbre, raffreddore, tosse, mal di testa, dolori muscolari, astenia, perdita d’appetito, occasionalmente diarrea e disturbi renali.

 

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