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Medicina rigenerativa: il corpo umano può curare se stesso?

Traumi sportivi, artrosi al ginocchio, disturbi cronici considerati incurabili potrebbero essere risolti con un approccio diverso da quello tradizionale: la medicina rigenerativa.

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Grazie al sangue del paziente è possibile curare muscoli, tendini e articolazioni facendo sparire il dolore e restituendo anche la corretta mobilità. Finora questo tipo di approccio era riservato agli sportivi che, quando subiscono un infortunio, hanno necessità di ritornare in forma in tempi molto brevi. Ma visti i risultati positivi nel 70% dei casi, la medicina rigenerativa è stata estesa anche a coloro che non praticano sport a livello agonistico o non lo praticano affatto.

I benefici per quanto riguarda la qualità della vita sono innumerevoli: ad esempio, esistono patologie che diventano invalidanti a causa del dolore cronico e che possono essere curate con la medicina rigenerativa; inoltre, con questa disciplina è possibile ritardare interventi molto invasivi anche di anni, ad esempio gli impianti di protesi.

Come funziona la medicina rigenerativa?

Ce lo spiega la Dottoressa Francesca Facchini, chirurgo ortopedico del Centro di traumatologia dello sport all’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, Gruppo San Donato.

La Dottoressa Facchini spiega che la medicina rigenerativa utilizza il nostro stesso corpo, che ha qualità auto-riparanti: viene prelevato il sangue dal paziente e poi viene trattato grazie a tecnologie all’avanguardia che permettono di trasformarlo in un vero e proprio farmaco rigenerante e riparante.

Come agisce il sangue trattato una volta iniettato nei muscoli, nei tendini o nelle articolazioni?

Con gli emoderivati viene attivato un meccanismo attraverso il quale le piastrine rilasciano alcune sostanze chiamate fattori di crescita che riescono a curare le infiammazioni – o a ridurle di percentuali molto alte – e che facilitano l’irrorazione sanguigna.

Per la medicina rigenerativa possono essere utilizzati anche derivati del midollo osseo o del tessuto adiposo: in questo caso, però, vengono sfruttate alcune cellule chiamate mesemchimali, che insistono sulla zona danneggiata favorendone la rigenerazione e la guarigione.

All’interno dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano è nato un vero e proprio centro di eccellenza per quanto riguarda la ricerca e le applicazioni nel campo della medicina rigenerativa: il RE.GA.IN. Qui vengono trattate molte patologie, tra cui l’artrosi dell’anca, della spalla, del ginocchio, la pseudoartrosi, e la tendinopatia rotulea. Ma la ricerca si concentra anche nel campo dell’odontoiatria (rialzi di seno mascellare o chirurgia orale) e del dolore cronico alla schiena.

L’obiettivo è ripristinare il più velocemente possibile la mobilità necessaria ad uno stile di vita soddisfacente, o, nel caso degli atleti, poter tornare a gareggiare senza le conseguenze negative invalidanti dovute agli infortuni.

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