Alimentazione Benessere

Nutrienti e vitamine, la differenza tra surgelati e freschi

Surgelati o freschi, un minestrone surgelato
Cosa dicono gli esperti.

I prodotti surgelati perdono vitamine e minerali? In pochi lo crederebbero, ma i surgelati conservano più a lungo i nutrienti di quanto non facciano i prodotti freschi. Quando il prodotto è fresco, già a pochi giorni dalla raccolta perde parte del suo patrimonio in vitamine e minerali. Ad esempio, i carciofi, già a tre giorni (conservati a temperatura ambiente) si impoveriscono del 30 % di vitamina C. Ben diverso il prodotto surgelato, soprattutto frutta, verdura e ortaggi, visto che gli alimenti sono portati immediatamente a bassissima temperatura bloccando così i principi nutritivi in essi contenuti. 

Bollitura

Il portale della Fondazione Veronesi spiega in dettaglio che il problema – più che la conservazione – è il metodo di cottura. Se bolliti, infatti, i cibi che restano immersi in acqua tendono a perdere parte dei preziosi nutrienti, perché si perdono vitamine e sali minerali in proporzione alla quantità di acqua e alla durata della bollitura. Le vitamine vengono inattivate dal calore mentre i sali minerali si disperdono, per cui l’ideale è bollire per tempi brevi le verdure oppure consumare anche l’acqua di cottura con minestre e zuppe. Con la bollitura, tuttavia, resta il vantaggio di non produrre sostanze potenzialmente cancerogene, non si utilizzano grassi in cottura e non vengono danneggiati carboidrati e proteine. Per quanto riguarda la cottura dei cereali, l’ideale sarebbe cuocere in poca acqua, andando a consunzione.

Al vapore

Un buon metodo di cottura è quello al vapore, che garantisce diversi vantaggi per la salute. Inoltre, una corretta alimentazione non solo fa bene, fa anche risparmiare.

  • Conservazione dei nutrienti: Gli alimenti non sono immersi in acqua bollente, i nutrienti idrosolubili come le vitamine B e la vitamina C tendono a mantenere la loro integrità meglio rispetto ad altri metodi di cottura.
  • Basso contenuto calorico: La cottura al vapore richiede meno olio e grassi rispetto a metodi come la frittura o la cottura in padella. Ciò significa che si possono ridurre le calorie totali nell’alimento, il che può essere utile per chi cerca di mantenere o perdere peso.
  • Mantenimento del sapore naturale: La cottura al vapore preserva il sapore naturale degli alimenti senza aggiungere sapori estranei o grassi. Gli alimenti mantengono la loro freschezza e la loro consistenza originale.
  • Minore formazione di sostanze nocive: La cottura al vapore comporta meno formazione di composti potenzialmente dannosi come acrilammide (spesso prodotto dalla frittura ad alta temperatura) o composti cancerogeni legati alla cottura alla griglia.
  • Facilità di digestione: Gli alimenti cotti a vapore sono generalmente più facili da digerire rispetto a quelli cotti in modo più pesante, come la frittura.
  • Versatilità: La cottura al vapore può essere utilizzata per una vasta gamma di alimenti, compresi vegetali, carne, pesce e riso, consentendo una dieta varia ed equilibrata.
  • Riduzione del rischio di bruciature: Poiché gli alimenti non sono a diretto contatto con una fonte di calore, c’è un rischio molto più basso di bruciare il cibo durante la cottura.
  • Riduzione del rischio di contaminazione da agenti patogeni: La cottura al vapore può contribuire a ridurre il rischio di contaminazione da batteri o parassiti, poiché il calore del vapore è in grado di uccidere molti di questi microrganismi.
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