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Tumore del fegato, un vaccino contro le recidive. Al via test al Pascale

vaccino per il tumore del fegato: medico con in mano una siringa

Parte all’Istituto nazionale dei tumori Fondazione Pascale di Napoli la sperimentazione sui primi pazienti del vaccino contro il tumore del fegato. Un risultato che è il frutto di dieci anni di ricerca italiana nella lotta a una delle neoplasie tra le più insidiose. Hepavac-201 è il primo vaccino terapeutico creato per ritardare le recidive, migliorando la sopravvivenza.

Tumore del fegato, un vaccino per eliminare le recidive

Ad oggi non esiste una cura definitiva per il tumore del fegato. Il nuovo vaccino potrebbe ridisegnare lo scenario del trattamento. L’ultima formulazione è stata creata per aumentare la capacità di indurre una risposta immunitaria, ma la speranza più grande è che possa eliminare le recidive. Un risultato che allungherebbe la sopravvivenza, migliorando la vita dei pazienti. “La sperimentazione dimostra ancora una volta quanto l’immunoterapia rappresenti il presente e il futuro prossimo della terapia” anticancro, ha ribadito l’Irccs. Il vaccino “comprende 16 molecole differenti capaci di indurre una risposta antitumorale a largo spettro e di impedire, così, alle cellule tumorali di sfuggire al controllo del sistema immunitario ritardando il ripresentarsi della malattia”, ha spiegato in una nota l’Istituto nazionale dei tumori Fondazione Pascale.

“Dopo gli studi e le sperimentazioni, il vaccino è stato somministrato nel primo paziente affetto da epatocarcinoma senza effetti secondari acuti. Altri 3 pazienti sono in lista d’attesa per cominciare il trattamento nelle prossime settimane”, ha continuato l’Irccs. Il progetto è coordinato da Luigi Buonaguro, direttore del Laboratorio di Modelli Immunologici Innovativi, insieme ai team del chirurgo Francesco Izzo, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Epatobiliare e dell’oncologo Paolo Ascierto, coordinatore della Struttura di Sperimentazione clinica di Fase 1.

La ricerca italiana

La ricerca è cominciata dieci anni fa e adesso è giunta alla seconda sperimentazione clinica di Fase 1 per testare la nuova formulazione. I risultati dovrebbero arrivare entro giugno 2024. In origine Hepavac è stato sviluppato da un Consorzio Europeo coordinato da Luigi Buonaguro e finanziato dall’Unione Europea. L’ultima sperimentazione ‘Hepavac-201’ è stata invece finanziata dalla Regione Campania con il progetto ‘Campania Oncoterapie’, nell’ambito del programma oncologico voluto dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca. “La formulazione vaccinale originaria – ha precisato Buonaguro – è stata aggiornata ed è stato incluso anche un immunomodulatore con il supporto totalmente gratuito dell’AstraZeneca”. Ora si dovrà valutare la “safety” del trattamento vaccinale e la risposta immunitaria nei confronti degli antigeni tumorali specificamente espressi dal tumore del fegato.

“Se i risultati saranno quelli auspicati – ha spiegato Buonaguro – Hepavac sarà il primo vaccino al mondo per il tumore epatico candidato alla successiva sperimentazione su vasta scala per testarne in maniera definitiva l’efficacia e fornire un valido strumento terapeutico per i pazienti affetti da un tumore così letale”. Hepavac è uno dei progetti di punta, promosso e sponsorizzato dall’Istituto Pascale. “Questo – ha ribadito Attilio Bianchi, direttore generale del Pascale – rappresenta un esempio virtuoso dei fondi regionali a sostegno di progetti che hanno già dato risultati promettenti”.

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