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Tormentati da “bulli senza gloria”

I due autori del video Bulli senza gloria
Federica Di Coste e Fulvio Barigelli, autori di "Bulli senza gloria"
Un sondaggio on-line dell'Associazione Italiana per l'Educazione Demografica traccia il profilo delle vittime di bullismo

Un tempo parlando di bulli si pensava esclusivamente a ragazzi che tormentavano altri ragazzi. Ma, paradossalmente, a quei tempi il fenomeno del bullismo ancora non era un problema. Oggi i bulli e le loro vittime sono indistintamente uomini e donne, un fenomeno trasversale che preoccupa sempre di più genitori e insegnanti, anche perché il luogo del “martirio”, così come l’unico luogo di speranza è la scuola. A disegnare il bullismo nel 2016 è un sondaggio on-line dell’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica.

I dati

Gli atti riconducibili al fenomeno del bullismo – e allo stesso modo del cyber bullismo – annullano le differenze di sesso e disegnano la fotografia di una generazione di giovanissimi e giovani omologati rispetto al sesso. Le percentuali di chi dichiara di essere stato vittima di bullismo sono molto simili tra uomo e donna. Gli edifici scolastici sono l’epicentro delle sopraffazioni (per l’85% delle donne, per il 59% degli uomini). Le ragazze si confidano, condividono con amiche e parenti e solo poco più del 25% preferisce tacere, magari nella speranza che l’episodio sia isolato. Dall’altra parte il 33 per cento dei ragazzi preferisce la via del silenzio che superano la richiesta di aiuto in famiglia. La maggior parte di coloro che decidono di non parlare lo fa per vergogna: il 38% delle ragazze, addirittura il 41% dei ragazzi. Ma sono la scuola e la famiglia l’asse della speranza: le due istituzioni nelle quali i ragazzi vedono il vero esercito da schierare contro i bulli.

Bulli senza gloria

Il cuore del progetto dell’Aied è stata la Gara di Idee #NOBULLISMO, che ha permesso di mettere al centro dell’attenzione proprio i giovani, dando loro la parola, consentendo loro di prendere voce. A vincere sono stati Federica Di Coste, 25enne laureata in Servizio Sociali, e Fulvio Barigelli, 28enne attore professionista, tutti e due provenienti da Grottaferrata. Un progetto che utilizza la tecnica teatrale dell’immedesimazione per permette a tutti i partecipanti di vestire i panni sia del bullo che della vittima. Il team vincitore ha ricevuto dall’Aied di Roma un assegno di 2mila euro la realizzazione del progetto, che coinvolgerà nei prossimi mesi scuole medie e superiori della zona dei Castelli Romani.

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