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Tecnostress, ecco come difendersi dall'ansia 2.0

tecnostress

Si chiama tecnostress ed è una malattia alla quale siamo tutti esposti, anche se spesso ne sottovalutiamo gli effetti. Eppure a questa forma di stress «2.0»gli esperti hanno ricondotto tutta una serie di conseguenze che non possono essere sottovalutate. Per capire se c’è il rischio di essere vittime di questo tecnostress basta guardare ad alcuni parametri standard. Infatti, si «definisce tecnostressata la persona che sta al computer più di 4 ore al giorno, fa più di 20 telefonate e manda più di 20 sms o messaggi in chat», spiega Piero Barbanti, direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore, IRCCS San Raffaele di Roma. «I sintomi – aggiunge – sono sostanzialmente tre: la sindrome da fatica informatica, ovvero un senso di grande stanchezza; l’insonnia e la depressione».

Donne e giovani

Come spesso accade, i più sensibili ai fattori ambientali sono i ragazzi e le donne. Guardando ai numeri di una recente indagine che ha indagato la presenza di stress nella popolazione, l’85% degli intervistati ha sofferto negli ultimi sei mesi di almeno un disturbo, mentre il 45% dichiara di averne avuti tre o più. E come detto. le donne e i giovani sono i più colpiti dai disturbi da stress, sia per incidenza sia per frequenza. Il mal di testa (46,2%) e la stanchezza (45,9%) risultano i disturbi più diffusi, seguono il mal di stomaco (26,9%), la tensione o il dolore muscolare (25,5%), l’insonnia (24,9%) e l’ansia o agitazione (23,4%). Mal di testa, stanchezza generale, mal di stomaco, insonnia e dolori muscolari sono solo alcuni dei disturbi legati allo stress che, stando allo studio che mette in relazione stili di vita e stress promosso da Assosalute (Associazione Nazionale farmaci di automedicazione che fa parte di Federchimica), colpisce quasi 9 italiani su 10.

Rimedi

Per capire come i cittadini cercano di mettersi al riparo dallo stress, i ricercatori hanno chiesto loro quali sono i rimedi più usati: il più diffuso è il riposo (lo sceglie il 52% degli italiani), seguito dal ricorso ai farmaci di automedicazione (27%) e dall’attenzione all’alimentazione (26%). Oltre alle cause comuni, magari legate al lavoro o a eventi particolari della vita familiare come un lutto. Ad di là di quelle che sono state le risposte, è accertato che praticare uno sport, soprattutto se all’aria aperta,  può aiutare molto a liberarsi da stress e fatica accumulati durante il tran tran quotidiano. Anche discipline quali lo Yoga possono apportare benefici, l’importante è riuscire a dedicarsi almeno tre ore durante la settimana.

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