Ricerca innovazione

Al caldo le donne rendono di più. Lo studio

Al caldo le donne rendono di più. Lo studio

Le temperature iniziano ad alzarsi e con la bella stagione inizia la guerra per regolare il climatizzatore. C’è chi ha freddo e chi ha caldo, chi suda e chi non tollera l’aria condizionata, ma maschi e femmine secondo la scienza reagiscono in modo diverso soprattutto sul lavoro.

Secondo una ricerca, infatti, le donne hanno performance cognitive superiori e sono più produttive quando le temperature crescono. Proprio così, sentire freddo può incidere negativamente sulle prestazioni cognitive, e dunque sulla produttività lavorativa delle donne. Lo studio è stato condotto in Germania: con la temperatura alta le donne hanno un rendimento più elevato; al contrario, col caldo sarebbero gli uomini a perdere qualche colpo. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Plos OneAltre ricerche avevano già dimostrato come le donne generalmente preferiscano un ambiente interno più caldo, anche se finora nessuna indagine aveva studiato il rapporto fra la temperatura e la differenza delle prestazioni cognitive nei due sessi.

Gli uomini preferiscono il freddo al caldo

Il team di ricercatori ha coinvolto gruppi di studenti di circa 24 anni, per un totale di più di 500 partecipanti. I ragazzi sono stati sottoposti a test cognitivi mentre la temperatura dell’aula in cui svolgevano le prove oscillava tra i 16°C e 32°C. Per ogni risposta corretta ciascun partecipante otteneva una piccola ricompensa in denaro. La prova comprendeva quesiti di matematica, domande lessicali e compiti di logica. 

Alla fine le studentesse hanno avuto una performance superiore, sia in matematica che nelle domande lessicali, mano a mano che la temperatura aumentava, raggiungendo il massimo intorno ai 32°. Al contrario, gli studenti di sesso maschile hanno mostrato risultati migliori quando la temperatura era più bassa. In generale, il calo dei risultati fra i volontari di sesso maschile non è risultato molto rilevante. In ogni caso, la temperatura non ha alcun impatto sulle capacità logiche, né per le donne né per gli uomini.

In Italia la legge impone che la temperatura del condizionatore in ufficio non debba mai scendere sotto i 24°C. “I datori di lavoro si preoccupano molto per assicurarsi che i loro dipendenti siano comodi e molto produttivi”, ha commentato Tom Chang, docente di finanza e business economics alla University of Southern California, autore del paper insieme a Agne Kajackaite del WZB Berlin Social Science Center. “Questo studio indica che anche solo se ci si interessa al ritorno economico o alle prestazioni dei propri lavoratori, una strada che si potrebbe percorrere è quella di alzare la temperatura in ufficio”.

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