Pochi istanti apparentemente insignificanti. Alcuni medici sembrano confabulare qualcosa sotto le mascherine e le tute bianche che ormai, nell’immaginario collettivo, sono il simbolo di una gravità conclamata dell’infezione. A qualche metro di distanza un uomo è steso nel suo letto. Ignaro di quello che sta per accadere, vive la sua esistenza con la speranza che il virus lo lasci libero da quella morsa. Medici e infermieri puntano dritti verso il suo letto, bisbigliano qualcosa. Una flebile contiene, che presto diventa una canzone di auguri. Con un pizzico di imbarazzo i camici bianchi alzano sempre più il tono di voce, il primo tra loro porta tra le mani una piccola torta con due candeline. Che sono solo simboliche, certo, ma per Claudio (nome di fantasia) sono come una boccata di ossigeno puro. Questo piccolo compleanno a sorpresa si è tenuto al Cardarelli di Napoli, preparato in gran segreto dal personale per dare un momento di gioia ad un paziente ricoverato da più di 20 giorni.
CALORE UMANO
Claudio, come lo abbiamo chiamato per rispettare la privacy, ha trascorso in ospedale le feste pasquali. Senza poter avere alcun contatto con la famiglia, né con gli amici. Venti giorni d’angoscia, consapevole che il virus può cambiare le sorti di una vita in pochi istanti. Il video di questo piccolo momento di gioia è stato inviato alla famiglia che così, se pur a distanza, ha potuto essergli vicino. «Ci hanno davvero sorpreso per questa loro iniziativa – ha commentato il figlio del paziente – nonostante lo stress e il duro lavoro che svolgono hanno avuto tanta sensibilità e umanità. Una bella sorpresa a mio padre che per noi vale tanto. Un ringraziamento alla dottoressa Palladino e tutto lo staff medico dell’Obi Covid».
COMPLEANNI IN CORSIA
Di storie come questa ce ne sarebbero da raccontare a centinaia. Gesti di straordinaria umanità che vedono protagonisti medici e infermieri, pronti ad improvvisare piccole feste a sorpresa nonostante lo stress durissimo di un anno in prima linea. Sono pagine che commuovono, racconti differenti di una pandemia che abbiamo imparato a conoscere ormai per la sua crudeltà. Di questi medici e infermieri si dovrebbe poter parlare di più, raccontare del loro impegno professionale e umano. Donne e uomini che non solo curano, ma che si prendono cura dei propri pazienti donando loro ben più di quanto si potrebbe pensare. Cardarelli
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