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West Nile Virus, nessuno lo avrebbe mai detto

zanzare
I dati dell'Istituto Superiore di Sanità parlano chiaro, da giugno ad oggi sono stati segnalati in Italia 575 casi confermati nell’uomo.

Chi avrebbe mai pensato di doversi preoccupare in Italia dell’infezione da West Nile Virus? Fino a pochi anni fa nessuno, oggi purtroppo la situazione è molto cambiata. Stando ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità da giugno sono stati segnalati in Italia 575 casi confermati nell’uomo. Di questi  addirittura 290 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva. Il primo caso umano della stagione è stato segnalato dal Veneto nel mese di giugno nella provincia di Padova. Tra i casi confermati, sono stati notificati 37 decessi (6 Piemonte, 7 Lombardia, 17 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 4 Emilia-Romagna, 1 Sicilia, 1 Sardegna).

LE REGIONI 

Volendo tracciare una sorta di “mappa dell’infezione” ci si rende conto che i casi vanno dal Piemonte alla Sardegna, passando per Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana e Sicilia. Ben 89 i casi identificati in donatori di sangue (14 Piemonte, 31 Lombardia, 26 Veneto, 18 Emilia-Romagna), 187 casi di febbre e 9 i casi sintomatici. 

PREVENZIONE

Ad oggi non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Sono allo studio dei vaccini, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare. In una fine d’ottobre del tutto anomala per le temperature particolarmente altre, per farlo è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente. Come? Usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto. Ancora, usando delle zanzariere alle finestre, svuotando di frequente i vasi di fiori con acqua stagnante, cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali. 

SINTOMI

Ma come si presenta la West Nile? Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette.

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