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Simona, un cuore nuovo per riabbracciare la figlia

La donna è stata salvata grazie ad un complesso trapianto di cuore eseguito in emergenza al Monaldi

Un malore improvviso. Un dolore lancinante al petto. Poi il buio. Simona, il nome è di fantasia per salvaguardarne la privacy, è una giovane mamma che ha rischiato di non poter più riabbracciate sua figlia. Sarebbe morta se il personale del 118 non l’avesse subito soccorsa e se, poi, i medici del Monaldi non l’avessero restituita alla vita grazie ad un immediato trapianto di cuore.

IL MALORE

In una giornata come le altre, a soli 41 anni, Simona si è trovata a lottare tra la vita e la morte. A chiamare i soccorsi sono stati i suoi familiari, che subito hanno compreso la gravità di ciò che stava accadendo. La mamma viene trasportata di corsa al Pronto soccorso dell’ospedale di Caserta dove arriva la diagnosi: dissezione coronarica spontanea, una patologia acuta che colpisce, nell’80% dei casi, le giovani donne, anche in assenza di una pregressa malattia cardiaca. Una lacerazione delle arterie cardiache che, nonostante il tentativo dei medici di Caserta di intervenire, si aggrava. Simona viene ricoverata in terapia intensiva e posta in circolazione extracorporea.

LA RETE

Per salvare la vita di Simona si attiva la rete regionale e viene contattato il Centro regionale Trapianti di Cuore dell’Ospedale Monaldi. Il caso viene discusso con un team multidisciplinare composto da cardiochirurghi, anestesisti e cardiologi dei due ospedali, l’unica chance è quella di trasferire la donna presso la terapia intensiva cardiochirurgica dell’Ospedale Monaldi inserendola in lista per un trapianto e, viste le precarie condizioni di salute, di attivare la procedura di urgenza nazionale, che prevede una priorità assoluta nell’attribuzione degli organi.

L’INTERVENTO

Sono giorni di attesa e di speranza, fino a che non arriva la notizia che c’è un donatore compatibile. È l’inizio della staffetta. L’equipe per il prelievo dell’organo parte dal Monaldi e giudica il cuore buono per la 41enne, che viene immediatamente portata in sala operatoria per il trapianto. Poco dopo, il ricovero in terapia intensiva. Il post intervento procede, Simona si risveglia e, dopo il normale decorso, è pronta per il rientro a casa, dove potrà tornare finalmente a giocare con la sua bimba.

UNA GRANDE SQUADRA

La Dg Anna Iervolino, ricorda che il Centro regionale Trapianti di Cuore dell’Azienda Ospedaliera dei Colli assicura a oltre 500 pazienti la migliore assistenza possibile durante tutte le fasi del trapianto, dall’inserimento in lista al follow up post operatorio. «La storia di Simona è una storia a lieto fine che ci riempie di orgoglio perché testimonia il perfetto funzionamento della rete regionale per le urgenze cardiache. Noi continueremo ad assistere Simona nel suo percorso di recupero e in tutte le delicate fasi che il post trapianto comporta. Un pensiero anche alla famiglia del donatore che ha consentito a Simona di tornare a vivere, lavoriamo per incentivare la cultura della donazione di organi, un gesto semplice che può però salvare molte vite».

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