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Come ridurre il rischio di cancro. 10 raccomandazioni

Tumori Pazienti oncologici , due donne: un medico e una paziente con tumore in oncologia
Oltre il 40 per cento dei decessi globali per cancro e degli anni di vita persi per disabilità possono essere attribuiti a fattori di rischio legati agli stili di vita.

Le raccomandazioni aggiornate del World Cancer Research Fund sono in tutto dieci. Sono nate con l’obiettivo di ridurre il rischio di ammalarsi di cancro nella popolazione generale. Ora uno studio ne conferma l’efficacia, in particolare per alcuni tra i tumori più frequenti.

Le raccomandazioni contro il rischio di cancro

Il World Cancer Research Fund (WCRF) sviluppa ormai da tempo delle raccomandazioni con l’American Institute for Cancer Research (AICR). Si tratta di una guida sulle abitudini salutari per ridurre il rischio di ammalarsi di cancro. Adesso un nuovo studio conferma che funzionano. I risultati dimostrano che aderire a queste raccomandazioni, in particolare alla versione più recente aggiornata nel 2018, è associata a una riduzione del rischio, in particolare per il cancro al seno, al colon-retto e al polmone.

In un articolo sulla rivista Cancer, riportato anche sul sito di Airc, gli autori hanno stimato che una percentuale tra il 30 e il 50 per cento di tutti i tumori è collegata a fattori ambientali e a condizioni, comportamenti e abitudini, come l’inattività fisica, il fumo, l’obesità, una dieta poco salutare e alcol. “Stime recenti suggeriscono che oltre il 40 per cento dei decessi globali per cancro e degli anni di vita persi per disabilità per il 2019 possano essere attribuiti a questi fattori di rischio legati agli stili di vita – scrivono i ricercatori.

Lo studio

Nello studio, gli scienziati hanno preso in esame i risultati di 18 studi, la maggior parte condotti in Europa, nei quali era stata analizzata l’associazione tra l’incidenza di cancro e l’aderenza alle raccomandazioni del WCRF. Secondo i risultati il rischio per qualsiasi tumore era più basso del 27 per cento circa tra le persone con una maggiore aderenza alle raccomandazioni.

Un’altra analisi ha mostrato che il rischio si riduceva del 10 per cento circa per ogni punto in più attribuito. Secondo i risultati, chi aderiva di più alle raccomandazioni aveva un rischio molto più basso di sviluppare un cancro al seno, al polmone e al colon-retto. “Questi sono rispettivamente il primo, il secondo e il terzo tra i tumori più comuni al mondo e tra le neoplasie in cui il rischio è maggiormente influenzato da fattori legati agli stili di vita”, si legge nell’articolo.

Le raccomandazioni su abitudini salutari sono state stilate da WCRF e AICR nel 2007 in occasione della pubblicazione del secondo Expert Report sul cancro (il primo risale al 1997). Lo scopo era ridurre il rischio di sviluppare un cancro nel mondo a livello sia individuale sia di popolazione. Le raccomandazioni sono state poi aggiornate nel 2018, anno di uscita del terzo rapporto, dal titolo “Diet, Nutrition, Physical Activity and Cancer: a Global Perspective”. La nuova versione presenta qualche modifica. Il lavoro riflette le conclusioni di un gruppo indipendente di esperti. “Possono avere un enorme impatto sulla probabilità delle persone di sviluppare un cancro e altre malattie non trasmissibili nel corso della propria vita” si legge sul sito del WCRF.

 Le dieci raccomandazioni

  1.  Mantenere un peso salutare, vale a dire un indice di massa corporea (IMC) tra i 18,5 e 24,9 kg/m2, far sì che il peso corporeo resti più vicino all’estremità inferiore di tale intervallo, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, ed evitare di prendere peso da adulti.
  2. Praticare esercizio fisico, con l’obiettivo di mantenersi moderatamente attivi (per esempio andando a camminare o in bicicletta, oppure attraverso il ballo, il giardinaggio e le faccende domestiche), seguendo le indicazioni delle linee guida delle organizzazioni internazionali (per esempio OMS) sul tema, e limitare le abitudini sedentarie.
  3. Seguire un’alimentazione ricca di cereali integrali, verdure, frutta e legumi. In particolare si dovrebbe aspirare a: consumare alimenti che forniscano almeno 30 grammi di fibra alimentare al giorno; includere nella maggior parte dei pasti cereali integrali, verdure non amidacee, frutta e legumi; consumare almeno cinque porzioni (circa 400 grammi) di verdura e frutta ogni giorno; nel caso di una dieta a base di radici e tuberi amidacei, bisognerebbe fare un consumo regolare di verdure non amidacee, frutta e se possibile legumi.
  4. Limitare i cibi da fast food, così come i cibi processati ricchi di grassi, zuccheri e amidi, tra cui i dolci.
  5. Limitare il consumo di carni rosse e processate, senza superare tre porzioni a settimana (350-500 grammi di peso cotto) in caso di carne rossa e mangiando pochissimo o, meglio ancora, evitando del tutto le carni processate, come i salumi.
  6. Limitare il consumo di bevande zuccherate (tra cui i succhi di frutta), con l’obiettivo di non consumarle affatto.
  7. Limitare il consumo di alcol, tenendo presente che per la prevenzione del cancro l’ideale è non bere del tutto alcolici.
  8. Non fare uso di integratori alimentari per la prevenzione del cancro, ma cercare di soddisfare i bisogni nutrizionali attraverso la dieta.
  9.  Alle madri si raccomanda l’allattamento al seno, se si ha la possibilità, in quanto porta benefici sia alla donna che al bambino.
  10. Alle persone che hanno avuto un tumore si indica di seguire, se possibile, le stesse raccomandazioni che valgono per la popolazione generale. Per gli esperti, i sopravvissuti a un cancro dovrebbero ricevere assistenza nutrizionale e consigli sull’attività fisica da professionisti qualificati. I pazienti vengono invitati dopo la fase acuta del trattamento a seguire le raccomandazioni elencate sopra su dieta, peso corporeo e attività fisica.

L’Airc ricorda anche “altri consigli molto importanti per ridurre il rischio di cancro, sebbene non facciano parte delle raccomandazioni”. Includono: limitare l’esposizione al sole, non fumare, evitare il fumo passivo e le infezioni che possono causare lo sviluppo di tumori, come quelle da Helicobacter pylori, da papillomavirus e le epatiti B e C.

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