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Città d’Italia per un giorno palestre a cielo aperto. L’iniziativa

Due anziani in bicicletta in una zona verde della città

Una giornata per sottolineare l’importanza dello sport e del benessere a tutte le età. L’obiettivo è promuovere l’azione della politica per mettere al centro dell’agenda la città come bene comune. Quest’anno si celebra domenica 17 settembre la Giornata nazionale per la salute e il benessere nelle città e SportCity Day. È promossa da Health City Institute, C14+ e Fondazione SportCity, con il patrocinio di Intergruppo parlamentare Qualità di vita nelle città, Anci, Coni, Comitato Italiano Paralimpico, Sport e Salute, e organizzata in collaborazione con Fondazione Longevitas, Federsanità, FeSDI, Cittadinanzattiva.

Ad oggi il 37 per cento della popolazione italiana vive nelle aree metropolitane. Da qui la necessità di promuovere il modello della Health City, incentivare una riqualificazione e rigenerazione urbana in cui la salute sia fattore di crescita e coesione.

La Giornata nazionale

Ideata nel 2018, la Giornata nazionale per la salute e il benessere nelle città, che quest’anno viene fatta coincidere con lo SportCity Day, dedica questa edizione al tema della “città come bene comune”.
I temi delineati dal Manifesto “La Salute nelle Città: Bene Comune”, lanciato nel 2016 sono stati presentati nel marzo scorso in una versione aggiornata.
Dall’urgenza di mettere questi temi al centro dell’agenda politica nasce la proposta di legge presentata a firma dell’On. Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo parlamentare Qualità della vita nelle città, di istituire ufficialmente la Giornata nazionale per la salute e il benessere nelle città come ricorrenza annuale da celebrarsi il 2 luglio, giorno centrale dell’anno solare.

140 città italiane coinvolte

Sono 140 le città italiane coinvolte quest’anno nell’ambito dello SportCity Day, che domenica 17 settembre organizzeranno in piazze, parchi e aree attrezzate, in contemporanea, una giornata di sport. Tutti i cittadini potranno provare oltre 60 attività sportive. “Una previsione di partecipazione che supererà quota 150.000 persone attive: l’Italia intera quel giorno si trasformerà in una immensa palestra a cielo aperto, una festa nazionale della cultura del movimento e del benessere – spiegano i promotori.

“Abbiamo la responsabilità di creare città più sane e sostenibili, in sintonia con l’intero ecosistema umano, animale e naturale”, dichiara l’On. Roberto Pella, Presidente dell’Intergruppo parlamentare Qualità della vita nelle città e Vicepresidente Vicario Anci. “Per riuscirci è necessario lavorare tutti insieme, con un approccio multidisciplinare e interistituzionale che sappia rafforzare tale consapevolezza nella collettività”.

Prevenzione in città

“Quello di una rigenerazione urbana che consideri la salute come fattore di crescita e coesione in grado di rendere le città italiane delle Health City rappresenta un obiettivo cruciale nel contesto contemporaneo”, dichiara il Sen. Mario Occhiuto, Presidente dell’Intergruppo parlamentare Qualità di vita nelle città, Segretario VII Commissione del Senato. “Occorre sviluppare un contesto urbano che sia salutogenico e non patogeno, promuovere una politica urbana che sappia essere una forma di medicina preventiva, spezzando il circolo vizioso che si crea fra cattive condizioni di salute, povertà socio-economica, basso livello di istruzione ed emarginazione”.

“L’urbanizzazione è una delle maggiori sfide di sanità pubblica del nostro tempo, e in questo contesto lo sport e l’attività fisica hanno certo un ruolo fondamentale”, dichiara la Sen. Daniela Sbrollini, Presidente Intergruppo parlamentare Qualità di vita nelle città, Vicepresidente della X Commissione del Senato. “Occorre portare avanti un lavoro comune che promuova lo sport in quanto ‘farmaco’ senza controindicazioni, che fa bene a tutte le età”.

Metà della popolazione mondiale vive in città

“Oggi più della metà della popolazione mondiale vive nelle città e si prevede che tale quota salirà al 60 per cento entro il 2030”, dichiara Enzo Bianco, Presidente C14+. “Città e aree metropolitane contribuiscono per il 70 per cento alle emissioni globali di carbonio e per oltre il 60 per cento all’uso delle risorse. È sempre più urgente mettere in atto politiche sociali, culturali ed economiche che portino a uno sviluppo urbano consapevole che abbia la salute come obiettivo primario”.

“Rendere le città più eque e salutari incide sul benessere psico-fisico di tutti in tutte le fasce di età”, dichiara Andrea Lenzi, Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita della Presidenza del Consiglio dei ministri e Presidente dell’Health city institute. “In un mondo in cui ormai più di una persona su due vive in aree metropolitane, la nostra sopravvivenza dipende dalla pianificazione di ambienti urbani più sani. Occorre intervenire guidando a una nuova urbanizzazione consapevole che consideri l’impatto sociale ed economico dei fattori di rischio che influenzano la salute, l’impatto delle disuguaglianze, l’invecchiamento della popolazione, che porta un aumento del carico delle cronicità”.

“Quest’anno siamo arrivati a 140 Comuni e nel 2024 saremo ancora di più, è davvero il vento che non si ferma con le mani.  L’intero Stivale diventerà, almeno una volta l’anno, una palestra a cielo aperto dove lo sport ed il benessere saranno un unico comune denominatore”, dichiara Fabio Pagliara, Presidente Fondazione SportCity.

“Ogni cittadino ha diritto a una vita sana e integrata nel proprio contesto urbano”, dichiara Federico Serra, Segretario Generale dell’Health city institute e del C14+, Capo Segreteria tecnica dell’Intergruppo parlamentare Qualità di vita nelle città.

Attività fisica contrasta malattie croniche

“L’attività fisica è una componente essenziale della terapia di tutte le malattie croniche non trasmissibili, particolarmente del diabete”, dichiara Angelo Avogaro, Presidente FeSDI – Federazione delle società di diabetologia. “Nelle persone affette da questa patologia l’esercizio fisico induce una serie di adattamenti positivi sia metabolici sia funzionali che sono indispensabili per far sì che anche le terapie innovative per il diabete esplichino la loro piena efficacia”.

“La pratica sportiva in generale, programmata e prescritta secondo dei criteri rigorosamente scientifici è un elemento fondamentale della salute”, dichiara Claudio Cricelli, Presidente della Società italiana di medicina generale. “Il movimento fisico addirittura probabilmente impatta su patologie cardiovascolari, diabete, metaboliche forse più anche dell’alimentazione. Noi siamo totalmente d’accordo nel promuovere nelle città l’attività motoria e i medici di medicina generale sono in condizioni di prescrivere l’attività fisica in maniera scientifica, quindi non in maniera occasionale, non consigliando genericamente di fare 3000, 5000, 10mila passi, ma prescrivendo la tipologia esatta di attività fisica che deve essere fatta persona per persona, età per età, genere per genere e patologia per patologia”.

“Riqualificazione e rigenerazione urbana, obiettivi ampiamente esposti nel PNRR, non sono realizzabili senza includere nelle strategie messe in atto la salute e il benessere. La città deve diventare quindi un bene comune in cui tutti hanno ruolo centrale ed è compito delle istituzioni garantire benessere psico-fisico e sociale, plasmando un modello di cura e di benessere urbano all’altezza della sfida che stiamo vivendo”, dichiara Tiziana Frittelli, Presidente Federsanità.

L’invecchiamento attivo

L’invecchiamento della popolazione rappresenta una sfida fondamentale per i contesti urbani, e la promozione dell’attività fisica è un elemento chiave per garantire efficaci politiche a supporto di una longevità positiva”, dichiara Eleonora Selvi, Presidente della Fondazione Longevitas.

“Siamo impegnati nella valorizzazione dei luoghi di aggregazione come i Centri Sociali per Anziani e di quartiere, in quanto parte fondamentale di quelle reti di prossimità che occorre rafforzare per contrastare la solitudine e l’isolamento delle persone fragili. In questi luoghi lavoriamo per promuovere lo sport e l’attività fisica in un’ottica intergenerazionale, ma anche per moltiplicare quelle esperienze di welfare generativo di comunità che riteniamo essenziale e che chiediamo alle Istituzioni di sostenere con particolare attenzione, per il benessere collettivo e la sostenibilità sociale”.

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